Due situazioni diverse tra pianificazione della D e rammarico per quanto succede nella città ofantina e la mancata iscrizione della Fermana.
Due umori differenti che si respirano in due delle più importanti piazze della Capitanata calcistica.
Manfredonia e Cerignola vivono ore importanti per il proprio futuro, con stati d’animo differenti e con situazioni assurde come la diatriba tifosi-società che continua a caratterizzare gli ultimi scenari del calcio cerignolano e la certezza della mancata iscrizione alla D della Fermana (che superò il Cerignola in finale di Coppa Italia Dilettanti vincendo la coppa, ma anche l’approdo alla categoria superiore).
Non una beffa, come in molti la vogliono definire, ma un chiaro rispetto di regole che. comunque hanno dell’assurdo, in quanto il Cerignola come finalista del torneo, ma a questo punto aggiungerei a titolo personale anche le due perdenti delle semifinali, avrebbe il sacrosanto diritto di partecipare alla graduatoria dei ripescaggi, aldilà della mancata iscrizione della Fermana. Invece il regolamento non prevede tale prerogativa e neanche la mancata iscrizione della società marchigiana potrebbe includere i “cigni” ofantini al prossimo campionato di serie D.
Ma a questo punto la domanda sorge spontanea. Il Cerignola avrebbe la forza economica di affrontare un campionato di serie D? L’attuale dirigenza forse no, con un Dinisi che sembra sempre più lontano e con la tifoseria che spinge per il suo allontanamento, misto a quello di tutti i suoi “compagni di viaggio”, ma certamente con il salto di categoria, la tanto sospirata cessione della società o l’avvicinamento di forze esterne che il sindaco Giannatempo ha messo nel suo taccuino tra le cose importanti da fare, sarebbe stata sicuramente più semplice.
Aria diversa, intanto, si respira a Manfredonia. In seno all’Adriatico c’è una società che ha appena ripreso a masticare calcio pianificando il primo passo verso la prossima serie D. L’iscrizione al campionato Abruzzese-Marchigiano. I tanti derby che ha affrontato il Foggia quest’anno, o l’esperienza vissuta anni fa nella cavalcata del Donia targato Riccardi, o ancora l’opportunità di disputare un girone agonisticamente meno duro di quello pugliese-campano, sono alla base di questa decisione. E le distanze non preoccupano, in quanto anche raggiungere il tarantino e il brindisino in Puglia e il casertano in Campania, non è così agevole, partendo da Manfredonia.
Si sta pensando anche all’allargamento della base societaria, passo fondamentale per la costruzione della squadra che affronterà il prossimo campionato, ovunque esso sia. Senza nuova linfa, difficilmente ci si muoverà per il mercato. La settimana che è appena cominciata sarà fondamentale in questo senso.
Fabio Lattuchella per “Il Mattino di Foggia e Provincia”
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