Ascoli: parola a Lonigro, tra pallone e libri

Ascoli: parola a Lonigro, tra pallone e libri

Abbiamo sentito Antonio Lonigro, terzino foggiano classe ’95. Questo il contenuto della nostra chiacchierata.

È arrivata la convocazione nella selezione regionale: te l’aspettavi?
No, non me l’aspettavo, ma ci ho sempre sperato. Non è ancora definitiva la convocazione in quanto 20 saranno i giocatori a partire per il Torneo Delle Regioni, ma essere rientrato in questa lista di 35 giocatori è già una piccola soddisfazione.

Che sensazioni si provano nel trovarsi tra i 36 migliori giovani della regione?
È sicuramente una bella sensazione. Son contento di ritrovarmi in questo gruppo e spero di mettermi in luce e di meritarmi la convocazione per il Torneo.

Quali considerazioni puoi fare su mister Tangorra?
Il mister mi ha fatto un’ottima impressione anche se son solo due volte che ci siamo incontrati. Da quel che so era un giocatore grintoso che metteva sempre il cuore in campo e sapendo del suo passato da difensore, ricoprendo il suo stesso ruolo, spero di imparare molto da lui.

Eccellenza ad Ascoli: quanto ha influito il tuo rendimento per la convocazione?
Credo che in parte abbia influito tanto quanto la fortuna. Magari in una partita in cui me la sono cavata meglio qualcuno era lì in tribuna ad osservarmi e potrei essere piaciuto. Ma ripeto, il cammino è ancora lungo.

Dall’arrivo ad Ascoli sei cresciuto tantissimo, di chi i meriti?
I meriti sono di molti. Primo su tutti il mister che mi ha fatto migliorare in questi due anni in cui mi ha allenato; il preparatore atletico Leandro Zoila che mi permette di arrivare alle gare nella miglior forma possibile, ma sicuramente anche grazie ai miei compagni di squadra, con cui posso confrontarmi e migliorare.

Oltre il calcio la scuola: quest’anno esami, poi?
Sicuramente l’Università, ma continuerò a coltivare questa passione che mi porto dietro fin da piccolo.

Ti vedi calciatore, laureato o entrambi?
Ora come ora mi vedo laureato, però sognare non costa nulla. Il massimo sarebbe non negarsi nessuna delle due opportunità.

Risulta qualche provino con qualche squadra di categoria superiore: confermi?
Sì ho fatto qualche provino, ad esempio per la Roma o l’Ascoli Piceno, ma ho imparato a non credere nei provini: è difficile farsi notare in un’ora di partita in mezzo a tanti ragazzi. Ci vorrebbe tanta fortuna. Credo che se una squadra sia veramente interessata a te o ti vede durante il campionato o ti fa fare un periodo di prova con loro.

Come vedi la lotta per la salvezza? L’Ascoli come è messo?
Siamo solo a più due dai playout. La classifica è corta. Non sarà facile. Ci aspettano otto finali, ma credo fermamente nel potenziale e nel cuore di questa squadra. Per me ce la possiamo fare!

ELIO GERARDO LAVANGA

laquis

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