Sconfitti ma con onore

Sconfitti ma con onore

Stemma Minervino MurgeAl cospetto di un pubblico da grandi occasioni come non si era mai visto quest’anno al comunale (anche per la presenza di numerosi supporters ospiti) è andata in scena una “recita” che in tanti avevano frettolosamente archiviata come “tragedia” dall’epilogo scontato. Alla resa dei conti tale non si è rivelata. Da una parte quel Cerignola “omicida” che da tempo immemore ha letteralmente ammazzato un campionato e dall’altra un Minervino composto da “malati”! Malati di cardiopatia dilatativa nel senso che, mai come nella odierna circostanza, il cuore dei minervinesi è stato talmente grande da risultare il muscolo che non ha conosciuto stanchezza o un minimo di affaticamento. D’altronde era l’unica “arma” per arginare lo strapotere degli avversari. Con l’odierna prestazione tutti, nessuno escluso, hanno dato il segno tangibile di un attaccamento alla casacca che va oltre le sterili polemiche che negli ultimi giorni, a causa dell’avvicendamento alla guida tecnica del mister Luca di Vietro con Vito Maino, hanno animato un chiacchiericcio di basso profilo. Da Leo Amoruso (prodigioso in alcuni interventi) ai quattro di difesa, il sontuoso Angelo Giorgio (in qualche occasione s’è concesso persino il lusso di sbeffeggiare con deliziose giocate i più titolati avversari), non da meno Michele Roselli (finalmente il vero Roselli) che ha fatto a sportellate con chiunque gli capitasse a tiro senza mai un attimo di tentennamento, “l’eterno” Giuseppe Quacquarelli che ha guidato da par suo la difesa e Fabio Forenza che ha disputato forse la sua migliore partita da quando indossa la casacca biacoceleste. Il centrocampo, seppur facendo un buon “filtro”, è stato il reparto che ha sofferto di più ma questo era prevedibile, considerato l’elevato tasso tecnico di cui disponevano i “dirimpettai”. Gli attaccanti, opposti ad una difesa cerignolana arcigna e determinata (l’esiguo numero di reti incassate parla da solo), poco hanno potuto. Ne deriva che il Minervino ha fatto una gara di contenimento tentando di limitare le azioni che la corazzata cerignolana tentava di porre in essere.

La cronaca:
dopo le prime fasi di studio, si era al 10’, il Cerignola aveva forse la palla più nitida per andare in vantaggio. Su una azione ben manovrata Lasalandra trovava l’imbucata giusta per Morra che, da solo davanti ad Amoruso, si faceva da questi ipnotizzare esaltandone le straordinarie capacità. Fino al 35’ la contesa era delimitata alla zona centrale del campo e nulla di significativo si registrava tranne l’ammonizione di Valentino per intervento falloso. Dopo questa fase di calma, nei minuti che vanno dal 36’ al 44’, il Cerignola affondava decisamente il piede sull’acceleratore. Il palcoscenico veniva letteralmente “rubato” dal duello all’ultimo “sangue” tra l’ariete Morra e Leo Amoruso. Il primo che tentava in tutti i modi di capitalizzare le occasioni create, il secondo che li vanificava, “mortificandoli”. Nell’ultimo giro di lancetta era però il Minervino che con Valentino andava vicino alla marcatura con una “botta” dal limite che lambiva il legno alla destra di Vurchio. La prima parte della gara vedeva con questo atto il suo epilogo. Alla ripresa delle ostilità il Cerignola cercava di imporre la legge del più forte. Al 1’ Lasalandra si procurava una ghiotta occasione ma la sciupava malamente. Al 3’ su una punizione (invertita dal direttore di gara) dal vertice sinistro dell’area del Minervino l’esterno destro Lombardi calciava in porta disegnando una traiettoria apparentemente senza pretese ma che passava tra le gambe degli assembrati in area e beffardamente terminava alle spalle di Amoruso. Il Minervino, pur subendo il colpo, tentava di reagire ed al 10’ con il neo “acquisto” Giovanni Ruscino (buona la sua prova per volontà e caparbietà seppur lontano da una forma accettabile) che al volo da 25 metri non inquadrava la porta di un niente, a portiere battuto. Mister Maino le provava tutte nella speranza di raddrizzare il risultato. Ma erano ancora gli ospiti che avevano la possibilità di colpire. Al 25’ Lasalandra veniva atterrato in piena area. Per l’arbitro l’intervento era da punire con la massima punizione. Sul dischetto si presentava lo stesso giocatore ma Amoruso gli negava la gioia del goal compiendo un ulteriore miracolo nell’odierna giornata. A questo punto e viste le occasioni non concretizzate, il Cerignola ha anche avuto paura di non riuscire a portare il risultato in porto. Al 43’, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, la palla giungeva ad Antonio Maino che dal limite calciava al volo una sfera destinata in fondo al sacco ma la traiettoria incocciava la spalla di un difensore ospite per il conseguente nulla di fatto. Era, di fatto, l’occasione che decretava l’archiviazione della gara.
La vittoria del Cerignola è da ritenere fondamentalmente giusta viste le occasioni create e non sfruttate ma di rimarchevole c’è l’eccellente prova del Minervino che ha saputo, con spirito di sacrifico e abnegazione, tenere testa a degli avversari di altra categoria. Certo, parlare in termini entusiastici della prestazione del Minervino, seppur di fronte ad un risultato ancora una volta penalizzante può sembrare “stridente” ma non è questa l’ottica con la quale valutare la prestazione. L’odierna è da considerare in proiezione futura quando si andrà ad incrociare le armi con chi ha l’identico obiettivo del mantenimento della categoria. Se il muscolo/cuore pulserà come nella gara su descritta, questo non sarà illusorio miraggio. Ad inizio commento è stato giusto dal risalto al numerosissimo pubblico intervenuto ma, bisogna darne atto, i Blue Boys, seppur inferiori numericamente ai tifosi cerignolani, hanno di gran lunga vinto la passionale sfida partecipativa. Sarà questa una delle armi che contribuirà al raggiungimento dell’unisono traguardo.

MINERVINO: Amoruso, Roselli, Forenza Fabio (Tarallo), Maino, Quacquarelli, Giorgio, Forenza Riccardo, Valentino, Ruscino (di Vietro), Schiavo, Tricarico (Raimo) A disp. Frondinii, Cerasole, di Vietro Fabio, Raimo, Spineto, Tarallo, Terzulli.
All. Vito Maino

CERIGNOLA: Vurchio, Colucci, Lombardi, Schiavone, Colangione, Matera, Auciello, Grieco Giuseppe, Morra, Grieco Gabriele
All. Massimo Gallo

Arbitro: Antonio Ciniero della sezione di Brindisi

Tonino Gallucci

laquis

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