Non si può smettere di giocare per un pugno. Campionato finito per Somma del Canosa.

Non si può smettere di giocare per un pugno. Campionato finito per Somma del Canosa.

Somma Diamoutene e Zitoli

Quando lealtà, correttezza, sano agonismo, rispetto delle regole e dell’avversario vengono meno durante una partita non si parla più di calcio all’insegna del fair play tanto caro alle istituzioni, agli addetti ai lavori e a tutti coloro che amano questo sport. Ancora una volta questi concetti portanti dello sport e del calcio in particolare che coinvolge sempre più bambini e giovani, sia come “protagonisti” sul terreno di gioco che sugli spalti come tifosi, sono stati disattesi da parte di tesserati, nel corso dell’ultima gara disputatasi domenica scorsa allo Stadio Comunale “S. Sabino” tra il Canosa e il Carapelle in lotta per i play off. A farne le conseguenze il difensore Francesco Somma (classe 1996), tra gli under più promettenti del girone A del campionato di promozione pugliese, che ha subito un pugno di inaudita violenza a gioco fermo, tanto da provocargli la frattura della mandibola con uscita anzitempo dal campo e ricovero in ospedale per intervento chirurgico. Un gesto da ripudiare che non appartiene al mondo del calcio come sono da biasimare tutti gli altri componenti della squadra foggiana che non si sono degnati di scusarsi per quanto commesso dal difensore under nei confronti di un suo coetaneo e soprattutto di sincerarsi delle condizioni fisiche del calciatore canosino. In questi giorni nessun commento è stato fatto da dirigenti e tesserati del Carapelle ne tanto meno  da quelli del Canosa che hanno preferito il silenzio di fronte a tanta cattiveria su un terreno di gioco “palestra di vita”, in attesa dell’esito dell’intervento chirurgico e del pronto recupero dallo choc subito dal calciatore Somma e di quanti hanno assistito alla scena violenta.

Molto significative le parole espresse da Luciana Somma, sorella di Francesco, postate sui social network e condivise da molti, calciatori e non:“””Uno dei valori fondamentali nella vita é il rispetto reciproco. Fin da piccoli ci insegnano ad avere rispetto altrui attraverso lo sport, che é competizione ma é anche fratellanza che é disciplina, dedizione, sacrificio e non solo sfida. Purtroppo, ci sono persone che ignorano questi valori, che confondono la competizione con la prevaricazione, che non accettano la sconfitta e sono disposte a qualsiasi cosa, pur di portare a casa la vittoria. Colui che ha colpito mio fratello è in giro a divertirsi, come se nulla fosse successo mentre Francesco ha subito un’operazione, durata 4 ore per ricostruire la frattura alla mandibola a seguito del pugno sferrato al volto. I medici sostengono che quel tipo di frattura sia da guerriglia, piuttosto che da campo di calcio. Vorrei soltanto che lo sapesse e vorrei che questo non accadesse più a nessun altro. Solo per conoscenza mio fratello nei prossimi 30 giorni si dovrà nutrire con una cannuccia, ma nonostante tutto sono convinta che continuerà ad amare lo sport, il calcio e la vita.””” Giovedì pomeriggio, Francesco Somma accompagnato dal padre ha fatto rientro a Canosa dopo l’intervento chirurgico in ospedale e nel primo pomeriggio è andato a salutare i compagni di squadra impegnati nella partitella infrasettimanale contro la Fidelis Andria, capolista in Serie D nel girone H, in vista della trasferta di Rutigliano(BA). Per il giovane canosino l’abbraccio del mister Scaringella e gli auguri particolari di pronta guarigione da parte di un calciatore del calibro di Souleymane Diamoutene (classe 1983) che in passato ha indossato anche la maglia della  Roma, del Lecce e del Bari ora in forza alla Fidelis Andria che domenica sarà di scena a Taranto per difendere il primato in classifica. Il calcio è gioco e non bisogna mai dimenticarlo.

Bartolo Carbone

laquis

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