Bitonto-Casarano, 0-3 a tavolino. Partita non giocata per 500 euro di ammenda non pagati

Bitonto-Casarano, 0-3 a tavolino. Partita non giocata per 500 euro di ammenda non pagati

Si è scritta ieri la pagina forse più nera in 94 anni di storia neroverde

Ma l’US Bitonto spiega in un comunicato che «non ha ricevuto alcuna notifica da parte degli Organi Federali né per via telefonica, né per via di posta elettronica, né per via di posta raccomandata»

Basta poco, 500 euro circa, per far si che la prima vera domenica di primavera si trasformi nella giornata in cui il calcio bitontino neroverde giunge forse al capolinea.
Ha del paradossale, con sfumature di ridicolo, quanto accaduto ieri pomeriggio al “Città degli Ulivi” attorno alle 16, orario d’inizio della gara fra Bitonto e Casarano. Sembrava tutto pronto, coi giocatori già in divisa e preparati a darsi battaglia in campo, quando un ritardato ingresso sul terreno di gioco delle due squadre suscitava sospetti e supposizioni fra la tifoseria bitontina. Sospetti e supposizioni che hanno trovato un mesto epilogo attorno alle 16.30, quando dallo spogliatoio riservato alla classe arbitrale dello stadio comunale è giunta la notizia che la gara non si sarebbe potuta disputare«senza che la società US Bitonto – come si legge nel comunicato stampa redatto in nottata – prima del fischio d’inizio procedesse a mostrare l’avvenuto pagamento dell’ammenda comminata nel comunicato ufficiale n. 56 del 26 febbraio 2015, o provvedesse a consegnare nelle mani del direttore di gara un assegno bancario di 525 euro ad estinzione della suddetta ammenda».

L’US Bitonto, entro il limite orario stabilito per il pagamento, era riuscita a presentare in contanti al signor Palmisano di Taranto l’intero ammontare dell’ammenda. Quest’ultimo però, ha rifiutato, come da prassi, e ha preteso che l’ammontare dell’ammenda venisse totalmente saldato tramite assegno. Il tutto quando mancavano pochi minuti alle 16, il che sta a dimostrare la difficoltà nel procurarsi un assegno in un quarto d’ora circa. Altra circostanza, tutta da chiarire nelle prossime ore, è la denuncia della società bitontina circa la mancata consegna della raccomandata riguardante l’ammenda presso l’indirizzo indicato dalla società. Sempre nel comunicato, si legge: «La scrivente società nulla sapeva in merito a questa scadenza perentoria, poiché non ha ricevuto alcuna notifica da parte degli Organi Federali né per via telefonica, né per via di posta elettronica, né per via di posta raccomandata».

Vano è risultato qualsiasi tentativo di mediazione fra le parti, e il verdetto pesa come un macigno sulla stagione neroverde: 0-3 a tavolino in favore dei salentini e salvezza sempre più delicata per il Bitonto. La società fa sapere che «promuoverà reclamo avverso la mancata disputa della gara, chiedendo che non venga omologata col risultato di 0-3 a favore della ssd Casarano Calcio, ma che vi sia la ripetizione della partita, poiché, si ribadisce, non informata riguardo la scadenza perentoria dell’ammenda (peraltro, pagata con bonifico alle ore 19 del 29.03.2015)».

Fra rabbia, sconforto, incredulità e disorganizzazione, si è scritta ieri la pagina forse più nera in 94 anni di storia neroverde.

DANILO CAPPIELLO – bitontolive

laquis

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