Sammarco – Virtus Molfetta 4-1 <br />Non c’è stata partita

Sammarco – Virtus Molfetta 4-1
Non c’è stata partita

La Virtus Molfetta ieri pomeriggio è andata a far visita al Sammarco, nel match valevole per la trentesima giornata del campionato di Prima Categoria. C’era la possibilità, ottenendo un risultato positivo, di mettere una seria ipoteca sul discorso salvezza. E invece, alla luce della batosta subita, i molfettesi sono chiamati a non dover fallire il prossimo impegno, in programma per domenica prossima al Poli, per centrare l’obiettivo fissato a inizio stagione.

Contro lo Sporting Daunia sarà necessario vincere: in caso contrario mancherebbe ai virtussini la certezza di non disputare i playout, e ci sarebbe bisogno di far punti nel successivo e proibitivo appuntamento esterno contro la capolista Cerignola (già vincitrice del campionato); del resto sarebbe troppo rischioso, nel caso in cui andassero perse le prossime due gare, arrivare a doversi giocare il tutto per tutto nell’ultima giornata contro la Nuova Andria. La compagine di Mininni è attualmente nona  con 34 punti, e conserva ancora un buon margine di sei lunghezze sulla quintultima posizione di classifica, ovvero la prima “utile” per disputare i playout. Domenica prossima una vittoria garantirebbe la tanto agognata certezza di permanenza in Prima Categoria.

 

Il match di ieri è stato sin dall’inizio come un incubo. La compagine molfettese ha infatti palesato evidenti difficoltà fisiche e atletiche di fronte alla partenza arrembante del Sammarco. La differenza di ritmo tra le due squadre è stata lampante, e dopo 10’ i foggiani hanno già trovato il vantaggio: una punizione dalla lunga distanza ha scavalcato troppo facilmente la barriera ospite, e, pur non essendo irresistibile per potenza, è andata ad insaccarsi alla destra di un sorpreso e poco reattivo Detaro. La reazione degli uomini di Mininni è stata inesistente, ed è persino accaduto che i maggiori spazi concessi agli attacchi locali hanno generato ulteriori pericoli per la retroguardia biancorossa. E’ stata quasi imbarazzante la facilità con la quale gli attaccanti garganici, di un altro passo rispetto ai difensori avversari, sono penetrati con e senza palla in area di rigore. Al 25’ è arrivato, dopo essere stato nell’aria già da qualche minuto, il 2-0 del Sammarco, con una fulminea ripartenza conclusa con un tap-in vincente dal numero 9. Neanche il raddoppio subìto ha scosso la Virtus, costantemente impalpabile. Non è mancata poi ai foggiani la fortuna di trovare nell’occasione immediatamente successiva un gol tanto casuale quanto determinante per chiudere la partita. Alla mezzora infatti, su una punizione dal settore destro della trequarti, Cusanno si è disimpegnato come ha potuto, ma il suo colpo di testa è diventato un assist per l’attaccante locale, che non ha fallito da due passi. Senza idee né energie, con di fronte a sé una salita a dir poco ripida, la Virtus ha cercato di evitare che i suoi avversari dilagassero, ed è riuscita a “gestire” il risultato sino all’intervallo.

Dagli spogliatoi è uscita una nuova squadra, undici gemelli non sperduti dei calciatori scesi in campo nella prima frazione. Gli uomini di Mininni hanno preso in mano il pallino del gioco, e hanno cercato con un paziente ed elaborato possesso palla di trovare i varchi giusti per sfondare il bunker avversario. Capaci di presentarsi sistematicamente negli ultimi sedici metri della metà campo foggiana, i molfettesi hanno però dimenticato un dettaglio tutt’altro che irrilevante per poter riaprire il match: tirare in porta. Le ripartenze foggiane sono state meno numerose rispetto alla prima parte di gara, ma ugualmente pericolose. Al 65’ la Virtus ha sfiorato il gol della speranza, con un tiro cross tentato dal limite sinistro dell’area da Porcelli e terminato di pochissimo al lato. “La dura legge del gol” si è puntualmente inflitta sugli uomini di Mininni, che hanno subìto al 68’ il “poker” dei foggiani: ancora una volta non è stato esente da colpe Detaro, che è riuscito a respingere solo parzialmente un tiro dai 30 metri del centrocampista locale, finendo per deviarlo nella propria porta. La Virtus, forse punita da un passivo troppo pesante, ha cercato con un orgoglioso finale di strappare almeno il gol della bandiera. Al 75’ De Candia ha premiato l’ennesima sovrapposizione di Porcelli sulla sinistra; il terzino biancorosso ha servito dentro l’area il neo-entrato De Gennaro, che ha preso il tempo al suo marcatore ed è stato steso platealmente proprio quand’era sul punto di calciare a botta sicura. Il sacrosanto penalty, con annessa espulsione per fallo da ultimo uomo, è stato realizzato alla perfezione da De Candia. Dopo l’1-4 ospite la partita non ha più vissuto eventi degni di nota. La Virtus cercherà di rimuovere il risultato e gran parte della prestazione di ieri, proiettando il suo pensiero al decisivo match di domenica prossima.

laquis

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