Sarà ancora Prima Categoria per la Virtus Molfetta

Sarà ancora Prima Categoria per la Virtus Molfetta

I ragazzi della Virtus Molfetta

Nonostante la sconfitta per 6-1 a Cerignola, è salva aritmeticamente. In Promozione la Nuova Molfetta, nell’ultima giornata di campionato, viene sconfitta a Corato per 2-0

Traguardo raggiunto. La Virtus Molfetta può già pensare alla prossima Prima Categoria. Ha infatti ottenuto ieri, con due giornate d’anticipo rispetto alla fine del campionato, la salvezza aritmetica e la certezza di non dover disputare i playout.  Non sarà prolungata ulteriormente una stagione già di per sé estenuante, che, iniziata nel lontano 29 settembre, terminerà soltanto il 31 maggio.La Virtus ha meritato il suo obiettivo, e sono stati pochissimi i momenti in cui ha temuto di sprofondare dal limbo della medio-bassa classifica ai gironi infernali delle ultime posizioni. Anche negli ultimi due mesi, quando i molfettesi non hanno certo brillato, la zona playout è sempre stata mantenuta a distanza di sicurezza. E pazienza se la salvezza definitiva è stata ottenuta nel giorno in cui è arrivata la più pesante sconfitta stagionale.

Ieri l’Audace Cerignola si è imposta per 6-1 sugli uomini di Mininni. Parliamo di avversari di altra categoria, che nell’occasione hanno festeggiato la vittoria di un campionato di cui sono sempre stati dominatori incontrastati. Il match è stato sin dall’inizio un monologo assoluto della squadra di casa, che ha assediato la Virtus nella sua metà campo e ha trovato il vantaggio al 3’ con Greco, capace di battere Detaro al termine di una grande azione personale. Di fronte ad una Virtus spaesata e impotente, i cerignolani non hanno avuto nessuna pietà, e hanno continuato il loro arrembaggio offensivo. Al quarto d’ora Lasalandra, che aveva già in precedenza deliziato il pubblico con giocate d’alta scuola, ha lasciato di sasso Detaro, facendo girare magistralmente al di sopra della barriera una punizione dai 25 metri. Subìto il raddoppio, la Virtus ha cercato di alzare un minimo il proprio baricentro, ma i suoi tentativi d’attacco sono stati timidi ed inefficaci: la velocità di Amato non ha fatto tremare una difesa attenta e brava nel leggere in anticipo le trame offensive tentate da Sallustio, De Candia e Demaj. L’Audace ha inoltre potuto godere di maggiori spazi, e con immediate verticalizzazioni ha ripetutamente messo in apprensione la retroguardia avversaria. Al 25’ è arrivato il 3-0, con un tap-in ravvicinato di Di Pasuale al termine di un’azione confusa in area di rigore. La Virtus ha cercato di rispondere con Amato che, servito da De Candia sul vertice destro dell’area foggiana, è avanzato verso la porta e ha fatto partire un singolare tiro cross che ha rischiato di sorprendere sul secondo palo l’estremo difensore locale. Al 35’ c’è stato un altro tentativo di Amato, certamente il più vivace dei suoi nel primo tempo, la cui conclusione dal limite è terminata alta non di molto. Al 40’ il Cerignola ha punito ancora la Virtus con una ripartenza fulminea e letale: è stato addirittura il portiere gialloblu a telecomandare, quasi fosse Pirlo, un rinvio di 60 metri, di fatto un cambio di gioco sulla sinistra, per Lasalandra. Il fantasista ha controllato agevolmente ed ha condotto palla sin quasi sul fondo, facendo partire poi un cross radente. Su di esso si è avventato Di Pasquale, che ha protetto magistralmente la sfera, l’ha posizionata sul sinistro, e ha fatto secco Detaro per la seconda volta.

Si è giunti all’intervallo con un 4-0 inequivocabile, con una Virtus che ha potuto un attimo rinfrescare le idee e ricaricare le energie, per cercare di evitare di subire un’umiliazione nella seconda frazione. Ed in effetti, anche grazie ad un certo narcisismo offensivo dei foggiani, autori di eccessivi orpelli nel momento in cui si sono presentati negli ultimi sedici metri, la Virtus è riuscita a non ricevere un’ulteriore goleada. Ed ha provato anche a farsi vedere in avanti, cercando con buona insistenza il gol dell’onore. Le conclusioni da fuori, unica arma per raggiungerlo, sono state però troppo ridotte, oltre che poco efficaci. Intanto tra le file gialloblu è entrato in campo Morra, attuale capocannoniere del girone A della Prima Categoria, e deciso a rimpinguare il proprio bottino. Ed è infatti stato proprio l’attaccante cerignolano a mostrare quella voglia di segnare, quella determinazione sotto porta che era mancata nella prima metà del secondo tempo ai suoi compagni. Prima al 75’, poi all’83’, Morra ha trafitto Detaro, mostrando un’eccezionale completezza di repertorio. La Virtus però non è voluta restare a guardare, e ha inseguito il gol della bandiera sino al fischio finale. All’88’ ha raggiunto questo obiettivo grazie ad una magia di De Candia, che ha visto il portiere fuori dai pali, e da 50 metri lo ha infilato con un pallonetto calibrato alla perfezione. Una duplice soddisfazione per il trequartista virtussino: ha siglato la nona rete del suo campionato, avvicinandosi alla prestigiosa soglia della doppia cifra nel suo primo anno giocato in Prima Categoria; è stato salutato, come se fosse Del Piero al Bernabeu, con un’autentica standing ovation da tutto lo stadio Monterisi, che si è alzato in piedi ad applaudire la sua prodezza balistica.

Il match è terminato 6-1, ma non ci sono stati veri sconfitti nel pomeriggio di ieri. La Virtus si trova infatti, nonostante il risultato negativo, con un vantaggio di sei punti su Ultrattivi e Rocchetta Sant’Antonio, le prime due squadre della zona playout. Mancando due giornate alla fine, ed essendo in vantaggio negli scontri diretti, è aritmeticamente garantito che i virtussini concluderanno il loro campionato davanti ad entrambe, e che dunque resteranno anche nella prossima stagione in Prima Categoria. Domenica prossima gli uomini di Mininni riposeranno, mentre il 31 maggio disputeranno al Poli, contro la Nuova Andria, l’ultima gara della loro stagione.

LUIGI CAPUTI – molfettalive.it

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