Bitonto: Identikit di Paolo Lapalombella

Bitonto: Identikit di Paolo Lapalombella

Il neo presidente del Bitonto si racconta, mentre sul mercato arriva Omar Millan

Da grandi poteri derivano grandi responsabilità, e le responsabilità possono portare con sé insidie in grado di minare ogni certezza. Non per il neo presidente dell’US Bitonto, Paolo Lapalombella. Un uomo che sa riconoscere il valore delle proprie responsabilità ed è pronto ad affrontare, ponendo al primo posto non il valore materiale, ma i valori morali che ne derivano. E dei suoi valori – sport, tempo libero e amarcord – ha parlato il neo presidente US Bitonto, in questa intervista per i lettori di BitontoLIve.it.

Nome: Paolo
Cognome: Lapalombella
Data di nascita: 28 giugno 1975.
Il primo appuntamento ufficiale di quest’anno sarà la Coppa Italia, competizione che molte società snobbano. Per lei che valore ha?
«Non nascondo che la Coppa Italia è un nostro obiettivo. Sappiamo quanto possa risultare utile ai fini della promozione in serie D, se giocata fino alla finale. Fare bene in Coppa, significherebbe anche andare a consolidare un altro obiettivo stagionale, ossia arrivare fra le prime 5 o 6».
Che presidente sarà, Paolo Lapalombella?
«Sarò il primo dei tifosi, e il dodicesimo uomo in campo . Sono un uomo che ama quello che fa, per me questo è un gioco, è come tale cogli viverlo fino in fondo».
Quali sono le certezze che si sente in grado di poter dare ai tifosi bitontini?
«Indubbiamente andrò a dare una buona dose di serenità ad un gruppo che deve essere coeso dentro e fuori dal campo soprattutto. Voglio da parte di tutti grande abnegazione e spirito di sacrificio. Solo in gruppo si raggiungono grandi risultati».
Soddisfatto del mercato fatto finora?
«Assolutamente si. Con l’ultimo innesto di Omar Millan, andiamo ancor di più a rafforzare una rosa già forte. Ci sono altri due colpi in canna, che speriamo di poter riuscire a concludere, altrimenti saremo a posto così».
Ci consenta un’incursione nel suo privato. Cosa fa nella vita di tutti i giorni?
«Sono un imprenditore che quotidianamente lotta per dare lavoro e dignità ai lavoratori e alle loro famiglie, e di questi tempi non è semplice. Nel fine settimana sono a piena disposizione della mia famiglia, e quindi mi dedico a fare il padre».
Lei è stato anche un calciatore negli anni addietro. Ci racconti com’è andata…

«Ebbene si, nel lontano 1992 feci un provino per la Juventus. Poi ho bazzicato in categorie dilettantistiche ricoprendo diversi ruoli, dall’attaccante al difensore».
Quali sono le sue passioni?
«Il calcio in primis. Poi la passione per le armi, alla quale mi dedico esercitandomi al poligono di tiro, le moto e la famiglia».
Secondo lei, qual è il punto di equilibrio fra un presidente presente ed uno invece troppo invadente?
«Come ho detto ai ragazzi, io per loro cercherò di essere sempre presente per qualsiasi cosa. Non mi va di fare solo il presidente. Voglio essere un loro fratello, o più semplicemente uno di loro».

Danilo Cappiello – BitontoLive

laquis

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