Manduria – Racale 1-0. Ci starebbe stato stretto il pari. È arrivata addirittura una sconfitta.

Manduria – Racale 1-0. Ci starebbe stato stretto il pari. È arrivata addirittura una sconfitta.

Non inizia nel migliore dei modi l’avventura di mister Quaranta sulla panchina del Racale. Almeno sotto il profilo del risultato. Il gioco invece c’è stato eccome. Così come c’è stata la quadratura della squadra, le giuste distanze trai reparti, e non ultime delle azioni palla a terra con un tocco che hanno impressionato perfino la tifoseria locale.

Purtoppo una disattenzione difensiva, con la complicità del sole basso, ha permesso al Manduria di passare in vantaggio nel secondo tempo e spezzettando il gioco al limite dell’immaginabile, di portare a casa l’intera posta in palio.

Nel primo tempo è solo il Racale a fare gioco. Il manduria chiude gli spazi per riaprtire ma dalle parti di Drammeh non si fanno mai vedere. All’ottavo minuto Elia prova dalla distanza, ma non inquadra la porta. Al 12′ l’occasione più nitida: dopo un corner respinto dalla difesa, recuperiamo palla, dalla destra Patera mette al centro, De Icco incorna ma Raimondo si supera con una super parata.

Al 24′ bellissima azione di prima del Racale, che palla a terra fa partire il pallone dalla fascia difensiva di sinistra e con 5 passaggi di prima lo consegna ad Elia sulla destra, che si fa prendere dall’impeto e anticipa il tiro da una posizione defilata che non gli fa inquadrare la porta.

Al 28′ il Manduria batte una punizione “a sorpresa” mentre l’arbitro sistemava la distanza ma Gravante fa buona guardia e spazza.

Al 39′ Galati subisce fallo ma riesce comunque a lanciare Patera a rete. L’arbitro, il Sig. Destino di Brindisi, commette il primo errore di giornata: interrompe l’azione e ammonisce Riezzo del Manduria. Elia batte la punizione e pesca Patera nell’area piccola che purtroppo in spaccata non riesce a trovare il tempo per la deviazione vincente.

Al 42′ altra azione del Racale che porta al tiro di Galati murato dalla difesa. Un minuto dopo è Patera ad andare al tiro, ma Raimondi blocca in due tempi.

Il secondo tempo inizia con una serie di interruzioni di gioco e al 10′ la difesa regala palla in fase di costruzione al Manduria, De Pascalis si invola sulla destra, crossa al centro e pesca Scarciglia che sovrasta De Icco e insacca di testa approfittando dell’uscita non impeccabile di Drammeh, tradito dal sole basso delle 16.30.

Il Racale accusa il colpo, Ciurlia mette a terra un avversario e viene ammonito (qualcuno in tribuna stampa dice ingiustamente). E qui il sig. Destino di supera: quando va ad annotare l’ammonizione confonde il numero 3 di Ciurlia con il 10 di Elia precedentemente ammonito e mostra il rosso all’incredulo Ciurlia. Inizia un parapiglia che dalla tribuna nessuno sa spiegare, qualcuno va dal guardalinee altri chiedono l’intervento delle panchine, in questo trambusto viene ammonito pure Pellegrino che in qualità di capitano cercava di far “rinsavire” il direttore di gara. Dopo 4 minuti, l’arbitro torna sui suoi passi e fa battere la punizione.

Sulla punizione, on uno schema  il Manduria porta al tiro un centrocampista che dal limite lascia partire una gran botta su cui Drammeh è bravo nel respingere, ma si supera sulla ribattuta dell’attacante che a colpo sicuro va a battere in rete, ma si ritrova i guanto di Momo attacati al pallone.

Al 21′ Mister Quarantabutta nella mischia Cresta che sostituisce Portone (buona la sua prova, considerati i minuti che aveva nelle gambe) e in 6 minuti arriviamo 6 volte in area, ma il Manduria (nel frattempo passato ad un modulo più difensivo) respinge gli attacchi. Poi inizia il carosello degli uomini in verde a terra, che riduce al lumicino i minuti giocabili. L’ultimo tentativo porta la firma del giovane Margarito, che di destro imbecca un diagonale che esce non di molto al lato.

Finisce così: una sconfitta immeritata che ci obbliga a non poter più sbagliare. Domenica al Basurto ci sarà il Leporano in una partita che vedrà per noi un unico risultato disponibile: la vittoria. Ci aggrappiamo ai atanti apsetti positivi di questa domenica: la personalità di gruppo, la tenuta mentale (che dopo la settimana tribolata che abbiamo trascorso non era per niente scontata), gli spazzi di buon gioco che ci hanno fatto mettere sotto un buon Manduria che nel girone di ritorno è la squadra che ha fatto più punti.

Sdrammatizziamo con il post di Matteo Errico che in serata, parafrasando il grande Boskov, scrive: “Pallone entra quando Dio vuole”

laquis

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