Doppio salto in avanti. Non stiamo parlando, chiaramente, di atletica leggera o di tuffi dal trampolino ma del fantastico percorso del Gravina. La squadra gialloblù ha centrato la doppia promozione in due anni (dalla Promozione all’Eccellenza l’anno scorso e l’approdo in Serie D quest’anno).
Un traguardo storico per una piazza da sempre vicina alle sorti della propria squadra ma che non aveva mai superato lo scoglio dell’Eccellenza. L’approdo in Serie D arriva al termine di un campionato dominato dalla seconda giornata sino ad oggi con gli avversari sbaragliati uno ad uno. Il “Vicino” è diventato una roccaforte invalicabile con migliaia e migliaia di spettatori ogni domenica a colorare l’impianto gravinese di gialloblù. Il tifo gialloblù ha raggiunto numeri che anche in Serie B si fa fatica a raggiungere con 4-5000 spettatori fissi in casa e centinaia in ogni trasferta.
I meriti di questa promozione sono da tributare alla squadra, al suo tecnico ma anche a chi ha lavorato nell’ombra per raggiungere questo traguardo. Ci riferiamo, ovviamente, alla dirigenza che ha lavorato in maniera perfetta sia in estate, in fase di allestimento della rosa ma anche nel mercato dicembrino con innesti di qualità. Proprio ad uno dei principali artefici di questo “miracolo” abbiamo voluto chiedere il suo parere: ci riferiamo, ovviamente, a Michele Angelastro direttore sportivo del Fbc Gravina. In esclusiva ai microfoni di calciowebdilettanti, il Ds gialloblù ha analizzato il campionato magnifico disputato dai suoi con uno sguardo al futuro.
Michele Angelastro ds del Gravina neo-vincitore del torneo di Eccellenza. Innanzitutto complimenti per la vittoria e le chiedo che gioia ha provato domenica al termine della partita?
Grazie per i complimenti che ovviamente sono da condividere con il mio collaboratore più stretto nonchè amico e direttore generale Pino Costantiello oltre che con la società, lo staff Tecnico, staff medico in persona del dott. Pino Bruno, Mino Lucarelli e Giuseppe Papalardi, i nostri fisioterapisti, del magazziniere, della società Tutta e per finire di tutti i gravinesi pallonari; ovviamente una immensa soddisfazione e felicità non solo per il risultato conseguito sul campo ma sopratutto per tutti i miei concittadini che hanno sempre sostenuto e creduto nel mio e nel lavoro della società e dei ragazzi che sono stati encomiabili per la professionalità e abnegazione;
Qual’è stata la partita o il momento della stagione nel quale ha capito: si, è fatta?
Sinceramente io ho sempre creduto nel lavoro del gruppo, del misterr e ovviamente anche nel mio lavoro. Sin dall’inizio ho avuto sensazioni positive ma se proprio devo indicare una partita che ho pensato che potevamo farcela concretamente è stato dopo il derby (contro l’Altamura vinto 2-1 ndr).
Dopo il campionato vinto di Promozione avete preferito Di Maio a Valeriano Loseto. Una scommessa direi più che vinta?
Nessuna scommessa, abbiamo creduto in un allenatore giovane, capace e competente a cui abbiamo affidato uno gruppo forte e voglioso di vincere. Il risultato finale ha ripagato i ragazzi e lo staff dei sacrifici fatti.
Gravina come modello: una società solida e migliaia di persone allo stadio ogni domenica. Qual’è il segreto?
Non ci sono formule magiche, dietro i risultati ci sono tanto lavoro, programmazione e una società ha creduto nel mio lavoro e in quello del direttore generale Pino Costantiello. Il pubblico dal canto suo si è fatto coinvolgere ed è diventato il dodicesimo uomo in campo risultando decisivo in alcune partite per noi decisive vedasi la gara con il Casarano e il derby;
Chi vince i playoff?
Ritengo che tutte le partecipanti alla fase finale abbiano le credenziali per vincerli, forse Altamura e Casarano hanno qualcosa in più anche alla luce delle squalifiche comminate ad alcuni tesserati del Barletta.
State già programmando il prossimo anno in D e se si sarà ancora con Di Maio?
Sinceramente di futuro non si è ancora parlato ma credo che sarà imminente. Ovviamente ritengo che Di Maio come d’altronde tutto il gruppo meritano la riconferma in tronco.
ANTONIO GENCHI
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