Ecco puntuale il verdetto finale sulla stagione del Manfredonia appena conclusasi. E’ doveroso scindere le valutazioni umane da quelle tecniche dei calciatori, per le note vicissitudini societarie.
GIUDIZIO UMANO: tutti indistintamente meritevoli di un grande plauso, nonostante le spettanze maturate e non ancora riscosse i ragazzi hanno scelto di scendere in campo con professionalità e decoro. La salvezza sul campo è merito loro e pertanto il voto è un bel 9 per tutti.
GIUDIZIO TECNICO: è la valutazione media dei singoli in base alle prestazioni tecniche offerte nel corso della stagione calcistica. Nessun voto, ma un commento personalizzato per ognuno di loro:
De Gennaro: molto buone le sue prestazioni, in più di un’occasione salva il Donia nei momenti topici della gara. Non a caso il Foggia si è accorto di lui e gli auguriamo il meglio, se lo merita;
Tarolli: la sua breve parentesi può ritenersi molto positiva; ottimo fisico ed una maturità superiore alla sua età. Anche lui dà il suo piccolo contributo con prestazioni più che buone;
Tucci: tra Coppa Italia e finale di stagione un percorso di crescita costante, giudizio pertanto positivo. Non a caso i tre portieri sono stati tutti determinanti nell’economia della classifica finale;
De Filippo: il ragazzo manfredoniano merita i nostri complimenti. Serio, educato e sempre più autoritario grazie anche alla fiducia ripostagli da Vadacca. Da seguire con fiducia, ha bisogno di crescere;
Romeo: non lesina mai l’impegno, lotta sempre in campo. Tecnicamente sono però evidenti alcune lacune, dal fraseggio alla marcatura anche con la difesa schierata. Gli attaccanti più tecnici lo mettono spesso in grande affanno. Non adatto il suo utilizzo in una difesa a tre, meglio in una a quattro;
Vergori: tecnicamente ha i mezzi idonei per ben figurare in 4^ Serie, dal tocco morbido ed elegante nelle uscite palla al piede. Buona visione di gioco, il vero leader difensivo del Donia. Troppi però i cartellini gialli rimediati, i cali di tensione, le amnesie in fase di marcatura. Stagione a fasi alterne;
Colombaretti: “arretrato” nella linea difensiva a tre paga una stagione sfortunata per problemi fisici. Esperienza da vendere ed alcune prestazioni interessanti, ma anche lui in preda a fatali distrazioni dovute anche ad un fisiologico calo atletico riconducibile alla non più verde età calcistica;
Bruno: poche presenze per lui, ingiudicabile;
Ciampa: problemi di natura logistica e lo scarso utilizzo non ci impediscono di esprimere un buon giudizio complessivo sul talentino tornato alla Primavera del Bari. Vadacca non ha saputo valorizzarlo;
Lenoci: reduce dalla vittoria dello Scudetto Primavera con la maglia del Torino, inizia ben ma poi si arrende per gli stessi motivi di Ciampa. Vadacca non lo schiera nel suo ruolo naturale;
Albanese: ha ampi margini di miglioramento, positiva la sua stagione;
Pellegrino: tatticamente è cresciuto tanto, è un piccolo “Papagno” dell’ultima promozione. Siamo soddisfatti di lui;
Romito: il capitano merita un plauso interminabile anche solo per il suo sostegno morale ai compagni di squadra; si sacrifica tantissimo, anche da ala pur non avendo più il fiato dei bei tempi, ma è naturale. Esemplare fuori e dentro il rettangolo di gioco;
Gentile C.: stagione sfortunatissima, ingiudicabile l’uomo “faro” del centrocampo;
Gentile A.: non è facile interpretare più di un ruolo, prendere per mano il centrocampo e soprattutto accollarsi ogni responsabilità. Siamo soddisfatti di lui;
Lorito: quando viene chiamato in causa svolge il suo compito in maniera diligente e senza strafare;
Bonabitacola: il ragazzo, serio ed educato, è una delle note liete del baby Donia. Un consiglio: resti con i piedi per terra e persegui sempre i valori dello sport, farà strada;
Totaro: pochissimo spazio per lui, ingiudicabile;
Stajano: la concorrenza è tanta, il turnover applicato dal mister è incessante e lui ne paga le conseguenze. Merita un plauso;
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Coccia: se bastassero impegno e corsa la sua stagione sarebbe da incorniciare, ma c’è tanta frenesia condita da frequenti errori tecnici. E’ qui che deve lavorare tanto. Di lui si ricorda ancora la bella parentesi con D’Arienzo: giocava da mezzala però…eh Vadacca…;
La Forgia: ragazzo interessantissimo, gli infortuni non gli danno tregua ma lui ha una media realizzativa altissima e la sua stagione è da ritenersi ottima;
Bozzi: meglio nella scorsa stagione, ma il suo peso in attacco si fa sempre sentire. Il bomberino non delude le aspettative e dimostra ancora una volta grande attaccamento alla maglia;
De Rita: da sempre partito come “riserva” si toglie la soddisfazione di disputare una grande stagione. La sua classe è fuori discussione, peraltro in una squadra povera tecnicamente;
De Vita: quando Vadacca lo schiera lui non delude mai. Avremmo voluto vederlo esterno, lui che sa saltare l’uomo e creare superiorità. Tecnicamente non si discute, un peccato non aver creduto in lui;
La Porta: il migliore in assoluto, vive una seconda giovinezza e delizia il pubblico con straordinaria naturalezza a suon di gol e assist. Un fenomeno, orgogliosi di averlo al Donia;
Vadacca: promosso a pieni voto da “psicologo”, rimandato da tecnico e tattico. Fossilizzarsi sullo stesso modulo nonostante una difesa perforabilissima è errore grave, specie con squadre forti tecnicamente. I cambi continui di formazione sono solo dovuti ad esigenze di incentivi? riesce a dare la giusta quadratura alla squadra solo nel finale di stagione. Non è colpa sua se la squadra è povera tecnicamente e quindi sul bel gioco soprassediamo. Caparbietà e dialogo le sue migliori qualità, oltre ad un oggettivo pizzico di fortuna, basteranno per il salto di qualità? Promosso/rimandato;
CONCLUSIONI
DIFESA: non esaltante la linea a tre, 5 reti incassate in più rispetto alla scorsa stagione sono prova inconfutabile di un reparto scricchiolante;
CENTROCAMPO: tanta grinta ma poca qualità, assenza di un play, assenza di ali in grado di “saltare” l’uomo. Prevedibilità e poca fantasia, oltre ad non perfetto filtro a supporto della difesa;
ATTACCO: promosso a pieni voti, anche se La Porta dipendente.
Stefano Favale
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