Bari, Roberto Stellone non è più il tecnico dei biancorossi. Da progetto triennale a progetto…trimestrale?. Colantuono in pole

Bari, Roberto Stellone non è più il tecnico dei biancorossi. Da progetto triennale a progetto…trimestrale?. Colantuono in pole

La luna di miele tra la Fc Bari 1908 e Roberto Stellone è durata poco più di quattro mesi. Era, infatti, il 4 luglio quando la società del neo-presidente Giancaspro ufficializzava l’arrivo dell’ex tecnico del Frosinone come nuovo allenatore dei biancorossi. Una scelta vista di buon grado dai tifosi e dagli addetti ai lavori che vedevano nell’ex attaccante di Genoa, Napoli e Torino il condottiero giusto per portare il Bari al tanto sognato traguardo della Serie A.

Curriculum alla mano, il tecnico romano sembrava l’uomo giusto al posto giusto: a Frosinone nel giro di poco tempo ha portato la squadra dalla Lega Pro alla Serie A, persa in maniera più che onorevole con una squadra che veniva data per spacciata già a gennaio. Un allenatore giovane ma di personalità che doveva cancellare i ricordi deludenti dei vari Devis Mangia, Davide Nicola ed Andrea Camplone.

Il rapporto sembra incrinarsi già da subito però. Il presidente Giancaspro compie un errore che nel calcio rischia di costarti caro ossia nominare prima il tecnico e soltanto dopo il Direttore Sportivo. Pochi giorni dopo, viene nominato Sean Sogliano nel ruolo di diesse e i due iniziano il calciomercato. Emergono, subito, delle differenze di vedute soprattutto sui nomi che l’ex tecnico del Frosinone vuole per il suo nuovo Bari. Stellone chiede inutilmente elementi come Soddimo ma in contropartita riceve molti elementi di fiducia del diesse come Moras, Martinho e Fedele che Sogliano ha avuto alle sue dipendenze nelle avventure a Verona e Carpi.  In Coppa Italia arriva una vittoria all’esordio col Cosenza e una sconfitta, prevedibile, a Palermo con un Bari che vende cara la pelle anche ai quotati avversari siciliani. In campionato, il rendimento è deludente con quattro vittorie, quattro pareggi e cinque sconfitte nelle tredici gare di Serie B che portano il Bari ad un anonima posizione di centro-classifica. La squadra offre un gioco buono soltanto a sprazzi (vedi gara con la Virtus Entella) e Stellone ha la colpa di non aver cambiato il suo credo tattico ma questo basta a giustificare il suo esonero?.

Per la panchina del galletto, il nome che pare in dirittura d’arrivo è quello di Stefano Colantuono che dovrebbe aver sbaragliato la concorrenza di Mandorlini e Delio Rossi. Al di là del nuovo allenatore, la cosa che fa riflettere è il progetto (o pseudo tale) messo in atto da Cosmo Giancaspro. Il presidente ha parlato, in diverse conferenze stampa, di un progetto anche triennale con contratti pluriennali a Roberto Stellone e Sean Sogliano. Un progetto che doveva essere a lunga gittata ma che, bruscamente, si è arenato dopo appena quattro mesi e una quindicina di partite. In questa grottesca situazione, emerge tutta l’inesperienza di Cosmo Giancaspro nel mondo pallonaro: l’imprenditore molfettese ha commesso gli stessi errori fatti dal suo predecessore Gianluca Paparesta con squadre non all’altezza della situazione e allenatori esonerati con molta (forse troppa) facilità. Nel calcio, si sa, il tecnico è il primo a pagare il conto ma in questo caso l’addio di Stellone sembra frettoloso ed anche scellerato se si considera la somma economica investita per l’ex tecnico ciociaro. Il numero uno biancorosso dovrebbe, forse, prendere spunto dal suo collega pescarese Sebastiani che, all’indomani dello 0-4 subito dall’Empoli, ha difeso a spada tratta Massimo Oddo ribadendo che il tecnico rimarrà sulla panchina del Delfino. Un attestato di stima che fortifica la posizione del tecnico nello spogliatoio e va avanti con un progetto (non quello in salsa biancorossa) che vede l’ex terzino del Milan e della Nazionale come uno dei protagonisti principale.

ANTONIO GENCHI 

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Antonio Genchi

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