Un incontro cordiale tra amici accomunati dalla stessa passione, il calcio. E così ci ritroviamo in un bar seduti a tavolino, tra un drink e due stuzzichini, a chiacchierare con Luigi Agnelli ex allenatore in seconda del Manfredonia.
Luigi vanta già un’esperienza decennale da allenatore nei settori giovanili, dalla terza categoria alla Juniores regionale, da allenatore in seconda della Berretti del Foggia con l’allora allenatore Codispoti alle tante esperienze con i Giovanissimi regionali e nazionali del Foggia. Ha avuto modo di conoscere da vicino De Zerbi ed imparare tanto da lui, infine nella passata stagione ha allenato gli Allievi nazionali del Foggia prima dell’avventura a Manfredonia.
Gli chiediamo a quale modello calcistico si ispira…
“La mia concezione del calcio è propositiva e non speculativa, un calcio votato all’ottimizzazione del bel gioco e dell’attacco. Una squadra insomma capace di imporre il proprio gioco agli avversari, con l’applicazione di determinati concetti.“.
Con Baratto, Vitaglione e Schinco compone lo staff tecnico del Donia ai nastri di partenza, è il vice Baratto sino all’esonero di quest’ultimo.
La prima squadra viene affidata a lui…
“Mi venne affidata la prima squadra nel momento in cui fu esonerato Baratto (dopo Turris-Manfredonia), allenai i ragazzi per tutta la settimana per poi esordire al Miramare con la Frattese (2-2). I ragazzi disputarono una buona gara in quella circostanza, seppur beffati nel finale ma comunque ad oggi quello è l’ultimo risultato positivo della stagione in corso”.
Ma poi cosa accadde?
“Il mio incarico durò una sola settimana, successivamente fu riaffidato a Baratto prima della breve parentesi La Cava. A questo punto la società mi ricontattò chiedendomi nuovamente la disponibilità, su invito dei ragazzi molto legati a me, e riservandosi di comunicarmi una decisione definitiva in tempi brevi. Ma ciò non accadde, anzi nel momento in cui la sollecitai nessuno fu in grado di darmi alcuna risposta.”
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E’ dunque ragionevole un pizzico di delusione, ma non manca anche un velato rammarico…
“Mi spiace davvero per i ragazzi, sarebbe bastato poco per ridare loro fiducia e nuovi stimoli ma era persino complicato comunicare all’interno della società, tra ruoli non ben definiti e assenteismo. Sono convinto che la stagione avrebbe potuto essere salvata, ci sono buone individualità tecniche e valori umani. Ora, salvo miracoli, il Donia sembra purtroppo rassegnato alla retrocessione.”
Come dare torto al mister, del resto è palpabile il disinteresse totale della tifoseria ormai avvilita da una gestione societaria molto approssimativa, figlia dell’ultimo quadriennio all’insegna del disordine e della mancata progettualità. In questi casi è auspicabile l’azzeramento totale e la ripartenza con un ritrovato entusiasmo. Il Cerignola insegna…
Ringraziamo Agnelli della disponibilità nei nostri confronti e gli auguriamo grandi soddisfazioni personali, per lui interessamenti dalla Serie C del Campionato di calcio svizzero.
Stefano Favale
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