Al Pasquale Nachira di Otranto, paese balneare e turistico baciato da una atmosfera estiva al punto tale da invogliare molti turisti ad assaporare le prime brezze marine della stagione, è andato in scena il trentesimo ed ultimo atto dell’attuale campionato di Eccellenza del Novoli, conscio da qualche settimana di salutare la Premier League pugliese dopo quattro indimenticabili anni, lasciando alle spalle le impreviste e numerose difficoltà intrinseche ed estriseche verificatesi nel corso di un torneo abbastanza competitivo e livellato verso l’alto.
A seguito dei recenti comunicati diramati da via Pende in materia di regolamentazione delle retrocessioni, visto il ritorno in Eccellenza del Manfredonia e della Sporting Fulgor e vista la situazione incerta del San Severo, l’Otranto di Gigi Bruno di fronte ad un pubblico abbastanza educato e composto sentiva l’importanza di dominare subito l’incontro per evitare di imbattersi in spiacevoli sorprese nel finale di gara: non per niente, di fronte ad una compagine ricca di alcuni ex, i senatori novolesi,accompagnati da tanti giovani promettenti, non intendevano regalare ai biancazzurri una vittoria a priori segnata, cercando di concludere nel migliore dei modi l’illustre ciclo di affermazioni di sei anni di presidenza di Francesco Murra dalla Prima Categoria delle periferie del Salento all’Eccellenza delle big dei maggiori centri della Puglia all’insegna della difesa del vessillo cittadino di cui sono sempre stati fieri ed orgogliosi.
Una delle prerogative del lavoro dell’allenatore di San Donato si è basata sulla solidità difensiva accompagnata dal presidio totale di tutti gli spazi liberi a disposizione: questo è il leitmotiv del primi venti minuti dell’incontro grazie ai quali l’Otranto passa in vantaggio con Rosafio, abile ad incornare Colapietro con un colpo di testa in quanto ben servito da Villani, la storia del calcio idruntino sin dai tempi di mister Salvadore. In seguito la formazione di casa con insistenza cerca il raddoppio con Mancarella ma il portiere rossoblu’ gli nega tale soddisfazione.
Nella ripresa Martena e Cocciolo tentano dalla distanza di sorprendere Caroppo, altra pietra miliare dell’Otranto, ma invano. Pertanto, i locali con veemenza si spingono verso l’area avversaria, procurandosi varie occasioni come quella capitata a Villani, a rischio espulsione nella prima frazione di gioco a causa di una brutta entrata su Cocciolo, sempre sventata dal numero uno rossoblu’. D’altra parte, l’estremo difensore idruntino non si fa sorprendere dai tentativi di tiro di Mazza e, soprattutto, dell’insidioso Cicerello, giocatore di pregevole qualità al ’81. Sui titoli di coda di questo incontro arriva l’esordio ufficiale in Eccellenza dei giovani Zannito, classe ’99 subentrato a Colapietro e di Valzano, classe 2002 sostituente l’inossidabile Antonio Cocciolo, commosso al fischio finale dell’incontro assieme a Gianni Marasco, Giovanni Quarta e Luca Poti’ di fronte agli applausi di stima dei tifosi rossoblu’ sempre presenti in casa e in trasferta specie in questo momento di dimesso commiato dal massimo campionato regionale.
Conclusasi definitivamente la stagione, è evidente che il progetto di rinascita del calcio a Novoli passa innanzitutto dalla riorganizzazione societaria e strutturale integrata dal consolidamento del lavoro non indifferente del florido settore giovanile, mentre ad Otranto partono i fuochi di artificio a suggello di una definitiva salvezza meritata dall’inizio alla fine, in quanto Gigi Bruno ha costruito la sua idea di gioco tramite la valorizzazione delle novità di tanti novellini della categoria aiutati dai seniores storici e recenti, capaci di rimettersi in discussione in un contesto decisamente originale, lasciandosi alle spalle il dispiacere dell’esonero dello scorso anno proprio a Novoli, sulla falsariga dell’attuale corso di Gasperini a Bergamo con l’Atalanta.
Sebbene non sia riuscito a compiere l’impresa di Leverano di due anni fa, mister Schito in una fase contrassegnata da numerose criticità è riuscito comunque a riaccendere il motore ad un gruppo lacerato dall’inspiegabile rendimento basso di alcuni elementi chiave rivelatosi troppo individualisti e poco propensi a dare spazio ad alcune riserve paradossalmente piu’ adatte ad affrontare una competizione dai pochissimi margini di errore. Di sicuro, non è stato aiutato dalla fortuna in alcune partite decisive della stagione, come nell’incontro casalingo con il Barletta; eppure, nel girone di ritorno, anche se non sono arrivati i risultati immediati, ha conferito alla squadra nuovi metodi di lavoro e nuovi schemi mai sperimentati prima, promuovendo inoltre tanti nuovi elementi volitivi che senz’altro in una Promozione alla loro portata possono esprimersi al meglio accompagnati dai nuovi pilastri chiamati ad inaugurare subito un’altra epopea del “fortino del Toto’ Cezzi”.
Marco Ferrante per calciowebpuglia.it
Foto a cura di Immaginario XII
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