È stato un pomeriggio fantastico, quello di domenica 12 maggio. Gli spalti del Miramare pullulavano di tifosi che volevano veder raggiunto il proprio obiettivo: la promozione.
I ragazzi di mister Agnelli l’hanno reso possibile e alla fine della gara, vinta 4-1 dai padroni di casa, c’è stata una grande festa che ha coinvolto tutto lo stadio. È doveroso ricordare che erano anche presenti all’incirca 150 tifosi canosini a sostenere i propri atleti, con anche uno striscione d’affetto dedicato a Noemi, la bimba appena svegliatasi dal coma in seguito al noto episodio di cronaca nera.
Il clima inizia ad infuocarsi con la cannonata di Trotta su assist di Sementino, ma la intercetta Crisantemo (7′). Stessa sorte tocca questa volta al bomber canosino Landolfi che ci prova dalla distanza ma Ciribe la blocca (9′). Dopo un susseguirsi di occasioni importanti per entrambe le sfidanti, arriva il primo gol a firma di Stoppiello, che segna dalla destra dell’area avversaria e al volo, portando in vantaggio la sua squadra (36′), anche se in questo caso gli avversari reputano ci sia stata un’ipotetica deviazione involontaria da parte dell’arbitro, facilitando le cose all’attaccante, ma l’episodio finisce con l’ammonizione di capitan Landolfi. Crisantemo ancora una volta fa in modo che la porta rimanga inviolata, reapingendo il tiro ravvicinatissimo di Ola (41′).
Dopo 6 minuti dall’inizio del secondo tempo, Trotta porta a casa il 2-0 grazie al cross servito da Lauriola, dove il capitano non poteva sbagliare (51′). Altra grande giocata degli ospiti la crea Loconte, con un tiro centrato e preciso, ma che non coglie impreparato Ciribe. Al 66′ viene assegnato un calcio di rigore che Trotta non sbaglia. Entrato al posto di Lauriola, anche Grumo contribuisce alla vittoria e segna a pochi centimetri dalla porta dopo un “duello” col portiere (77′): l’attaccante ha poi dedicato il gol alla sua mamma con una maglia con su scritto “Mamma” che era presente sugli spalti. Il Canosa risponde al poker biancoceleste con il gol di Monasterlieu che trova tanto spazio nel raggio avversario e coglie l’ingenuità di Ciribe (81′).
Questo è il più grande regalo che potesse fare il Donia a chi ci ha sempre creduto e ha sostenuto i ragazzi. Ora si pensa al futuro, alla prossima categoria e soprattutto a risolvere alcune questioni che riguardano la gestione dello stadio, ma per ora ai sostenitori importa solo la gloria e la giusta dignità restituita a questa squadra, a questa città, a questo popolo.
Michela Rinaldi