Remake di Foggia-Gravina. La storia di Santoro e il Foggia che doveva vincere per forza

Remake di Foggia-Gravina. La storia di Santoro e il Foggia che doveva vincere per forza

Rossoneri decisi alla vittoria, come unico risultato, alla vigilia. Il Gravina, invece, ha rischiato il colpaccio con un ragazzo di Lesina che sognava i rossoneri

Ci sono storie che vanno rimarcate, come quella del Foggia che alla vigilia aveva come unico risultato la vittoria e ci sono storie che vale la pena raccontare. Come quella di Domenico Santoro, 24 anni, da Lesina. Entra allo Zaccheria da avversario e ne diventa l’eroe di giornata. O quasi. Perché in fondo, finché c’era in campo lui, il suo Gravina stava affossando i rossoneri in casa loro. Ne fa 3, nel primo tempo e la sua famiglia in tribuna se lo coccola orgogliosa come quando muoveva i primi passi nella squadra della sua città, prima di andare a giocare al Termoli e alla Vastese. Poi le 15 reti lo scorso anno al Gravina e mister Loseto non lo ha lasciato scappare via. Lo ha tenuto con se anche quest’anno e gli ha affidato le chiavi del suo attacco. Ieri, ha fatto reparto da solo. Bravo anche il tecnico del Gravina. Imbriglia il Foggia con un ottimo gioco, considerando la categoria. Trame precise, niente di eccezionale, ma lanciare via la palla non è la soluzione giusta, neanche se ti trovi in Serie D. Bravo a metà, invece, Ninni Corda. Sbaglia le scelte iniziali e va bene la settimana lavorativa intensa o meno, ma quello della gara è un altro scenario. La rinascita del Foggia arriva quasi casualmente. Viscomi finisce in ospedale per un trauma cranico, dopo uno scontro col portiere avversario Loliva ed entra in campo il grande escluso Anelli. Segnerà una doppietta il difensore rossonero e guiderà la rimonta dei suoi con grinta e ardore. Fino al 3-3 di Gentile su rigore. Ci sarebbe il tempo anche per provare a gioire ancora, per 8 minuti più 5 di recupero il Foggia gioca in 11 contro 9, ma il Gravina perde tempo e ilFoggia non ne ha più. Annullato anche un gol per presunto fuorigioco di Tortori.
Non doveva andar così, almeno nelle intenzioni della vigilia, ma poi la gara è un’altra cosa e ci sono pareggi che valgono come una vittoria. Come quello di domenica, da entrambe le parti.

Fabio Lattuchella

laquis

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