Finisce l’ avventura del Lecce che nella semifinale dei playoff di Serie B non riesce ad andare oltre il risultato di 1-1, fallendo così l’ obiettivo di ribaltare il risultato dopo la sconfitta subita all’ andata in terra veneta.
Un Lecce che rispetto alle ultime uscite si era dimostrato molto determinato a compiere l’ impresa e di fatti nel primo tempo avendo avuto il pallino del gioco quasi per intero il pallino del gioco.
Poco prima della mezz’ ora di gioco il Lecce colpisce la traversa grazie a un mezzo pasticcio della difesa veneziana, ma al 46′ minuto è il Venezia a passare sorprendentemente in vantaggio con un calcio di rigore di Aramu a causa di un fallo di Maggio su Svoboda. Il Lecce reagisce e un minuto dopo Coda impegna severamente l’ estremo difensore veneziano.
Nella ripresa i giallorossi ripartono all’ attacco ed al 65′ minuto trovano il pareggio con Pettinari. Il Lecce ora ci crede ed al 78′ la rimonta sembra un affare a portata di mano quando l’ arbitro Irrati assegna un rigore per i giallorossi a causa di un fallo di mano di Maleh su conclusione di Maggio. Sul dischetto si presenta Mancosu che spiazza Maenpaa ma calcia altissimo!
Il Lecce continua l’ assalto alla ricerca del gol qualificazione ma non basta perchè è il Venezia ad accedere alla finale contro il Cittadella.
Dopo un anno di purgatorio in Serie B il Lecce sperava e contava di riabbracciare la Serie A persa l’ anno scorso nell’ ultima giornata di campionato. Purtroppo il carattere dei giocatori e dell’ allenatore nell’ ultimo mese non è stato affatto quello di una squadra che volava sulle ali dell’ entusiasmo e della consapevolezza dei propri mezzi, ma al contrario, dalla partita con la Spal in poi, si è avuta l’ impressione che in questi ragazzi, mister compreso, crescesse sempre più la paura del fallimento che li ha portati prima a non centrare la promozione diretta e subito dopo a terminare malamente e prematuramente l’ avventura nei playoff.
Pertanto l’ episodio del rigore sbagliato da Mancosu non andrebbe ingigantito più del dovuto perchè, seppur determinante ai fini del risultato e della qualificazione, a preoccupare è stato l’ atteggiamento avuto dalla squadra nell’ ultimo mese e mezzo, e che ha condotto a questa situazione, durante il quale vi è stato uno smarrimento generale ed un’ incapacità a reagire di fronte alle avversità.
Al capitano va fatto solo un grande applauso per il senso di responsabilità e di appartenenza che ha sempre dimostrato nei confronti della maglia giallorossa e non sarà certo un calcio di rigore sbagliato a condizionare l’ ambiente sullo spessore umano del numero 8 sardo.
Ora l’ imperativo da seguire è quello di fare tesoro di questo fallimento affinchè in futuro si possa tramutare in una rinascita fiorente e fruttuosa, ricca di vittorie e soddisfazioni con la speranza di rivedere il pubblico negli stadi italiani, perchè in piazze calde come Lecce ed in circostanze come questa, rappresenta senza ombra di dubbio il dodicesimo uomo in campo. Potete scommetterci!
Danilo Sandalo