Michele Prota (Manfredonia): “E’ qui che sono cresciuto”

Michele Prota (Manfredonia): “E’ qui che sono cresciuto”

Timido ma non troppo e accennando di tanto in tanto un sorriso, il giovane esterno d’attacco del Donia, Michele Prota, ci racconta la sua esperienza dagli arbori:

“Sono di Mattinata, ma cresciuto qui praticamente. Ho giocato un po’ nella mia città natale, subito dopo sono sceso a Manfredonia. Conosco il Miramare ormai da 8 anni e non dimenticherò mai i bei momenti passati, dai pulcini alle convocazioni in prima squadra”.

A proposito di ricordi, Prota nomina alcuni dei suoi vecchi mister che l’hanno aiutato a trovare il suo ruolo in campo e la giusta armonia di gioco:

Marinaro mi ha supportato tantissimo e con lui ho vinto due campionati regionali. L’indimenticabile gioia mia e della squadra mi tornerà sempre in mente. Anche Ionata e Grasso hanno contribuito alla mia crescita e tutt’ora mi vedono giocare e sono felicissimi di vedermi in prima squadra. In fondo, il merito è stato anche il loro”.

Parlando del suo ruolo, è orgoglioso del suo primo numero di maglia, il 7:

“A giudicare da chi lo indossa per i sipontini (il capitano Trotta, ndr), posso dire che mi è andata bene (ride, ndr). In realtà il 7 mi piace molto per ciò che rappresenta, anche se l’importante è scendere in campo e non la stampa dietro la schiena, soprattutto in categorie come queste dove i numeri non sono fissi ma l’attaccamento alla piazza è fortissimo”.

Come già detto, il giovane mattinatese è presente nei registri biancocelesti da un po’, ma a settembre non dava per scontato che avessero bisogno di lui:

“Ringrazio il mister Rufini per la fiducia che ha riposto in me. Ho notato che sa trovare un posto in campo per tutti, ciò ci fa sentire validi, soprattutto ai ragazzi che hanno poca esperienza come me (under, ndr). Quando ebbi la conferma del mio inserimento in rosa, ero entusiasta di passare un altro anno con i miei vecchi compagni, soprattutto con Antonio Olivieri e Francesco Ciuffreda. Sono un ragazzo ottimista, per questo tendo a parlare solo di ciò che mi ha fatto star bene, ad esempio la partita contro la SLY, anche se sono stato in panchina e il mio gol contro il Real Siti, in Coppa” .

Anche la famiglia  apprezza la sua passione e fa il tifo per lui:

“Anche se sono l’unico che ha avuto quest’ispirazione, so che i miei parenti ne vanno fieri. Mia madre vorrebbe che mi dedicassi un po’ di più allo studio ma faccio il possibile per far concordare le due cose. Fede calcistica? Sono interista fin da piccolino ma non sono un fan sfegatato e amo CR7, è il mio idolo. Ho anche un poster appeso in camera”.

A causa del COVID, la corsa ai playoff sarà diversa e in attinenza dice:

“Per ora ci concentriamo sul Barletta, speriamo di portare un buon risultato fuori casa. I tifosi non ci hanno mai abbandonato e vengono a trovarci, ogni loro gesto per noi è fondamentale e li aspettiamo a darci la carica giusta, però sugli spalti, com’è giusto che sia”.

Quella contro i barlettani sarà l’ultima gara di campionato e, come ha detto Prota, al momento bisogna focalizzarsi su questo.

Michela Rinaldi

Michela Rinaldi

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