Agustìn Laborda (Manfredonia): il mediano che viene da lontano

Agustìn Laborda (Manfredonia): il mediano che viene da lontano

È da poco tre mesi, qui in Italia, e il suo italiano non è così male. Disponile e sorridente, così si è presentato ai nostri microfoni: “L’accoglienza è stata ottima, non pensavo di trovarmi così bene fin da subito. Anche a Grottaglie, seppur sono stato per pochissimo tempo, ho compreso che qui in Europa il gioco del calcio è più tecnico, i ragazzi fin da piccoli sono indottrinati. In Argentina, o comunque in Sudamerica, i bambini sviluppano una velocità e uno scatto differente, giocando tantissimo per le strade. Così ho iniziato io, a sei anni”.

Il giovane centrocampista è cresciuto a Buenos Aires e lì ha forgiato il suo ruolo: “All’inizio ero arruolato come mediano, infatti il mio primo numero di maglia fu il 5 (ci tiene a precisare che invece, qui in Italia, il numero del mediano solitamente è il 6 ndr.) e penso che il centrocampo sia il mio posto. Posso servire la mia squadra in varie occasioni e non amo molto il gioco “ristretto”. Credo che un buon gioco offensivo, se non troppo enfatizzato, sia il migliore, senza tralasciare le decisioni del mister e le varie rivali, sempre diverse tra loro”.

La famiglia è un tassello importante per un giovane che, per inseguire i suoi sogni, si allontana; proprio su questo si sofferma: “Ho due fratelli e una sorella, amano tutti il calcio e mi sostengono sempre. Mi spiace vederli poco, ma siamo sempre in contatto. La pandemia è stata traumatica per tutti, per chi pratica sport di squadra ancora di più, e rivivere queste emozioni fa sempre bene. Sono fieri di me”. Il gruppo? È eccezionale, poi avendo in squadra altri due “hermanos argentinos” (l’attaccante D’Imperio Santiago e il difensore Morro Nicolas), mi fa sentire di più a casa e ci divertiamo tantissimo, sembriamo dei pazzi (ride, ndr). Il mister si prodiga per noi e mette al primo posto la nostra persona, questo lo rende speciale”.

L’argentino ha addirittura giocato in Grecia, a Ael Lekfimmi (Corfù) e spiega: “Ci sono tantissimi italiani lì, ci sono stato per un anno (2020/2021 periodo pandemico), però in precedenza ho tastato il terreno spagnolo (2019/2020 PE Sant Jordi e dopo CD Inter Ibiza). Ma l’emozione più grande l’ho vissuta quando mi hanno contattato per un provino all’Excursionistas, squadra della mia città”.

Infine, Laborda ha aggiunto che è fiducioso nei confronti dei progetti del mister (l’allenatore Franco Cinque ndr.), che riguardo la sconfitta contro l’U.S Bisceglie ha dichiarato di aver compreso durante i momenti-cardine che hanno portato alla sconfitta, condizionati anche da alcuni episodi arbitrali. Nonostante ciò, ha concluso, i primi 60 minuti di gara i suoi biancocelesti avevano dominato.

Con il costante sostegno dei tifosi, le prossime sfide saranno affrontate meglio: parola di Laborda.

______________________________________________________________

Han pasado un poco más de tres meses, aquí en Italia, y tu italiano no es tan malo. Estaba dispuesto y sonriente, por lo que se presentó a nuestros micrófonos: “La bienvenida fue excelente, no pensé que me encontraría tan bien de inmediato. Incluso en Grottaglie, aunque llevo muy poco tiempo, me di cuenta de que aquí en Europa el juego del fútbol es más técnico, se adoctrina a los niños desde pequeños. En Argentina, o al menos en Sudamérica, los niños desarrollan una velocidad y sprint diferente, jugando mucho en las calles. Entonces comencé cuando tenía seis años ”.

El joven centrocampista creció en Buenos Aires y allí forjó su papel: “Al principio estaba inscrito como centrocampista, de hecho mi primer número de camiseta fue el 5 (quiere precisar que en cambio, aquí en Italia, el número de medianos suele ser 6 ed) y creo que el mediocampo es mi lugar. Puedo servir a mi equipo en varias ocasiones y no me gusta mucho el juego “restringido”. Creo que un buen juego ofensivo, si no demasiado enfatizado, es lo mejor, sin descuidar las decisiones del técnico y de los distintos rivales, que siempre son diferentes entre sí ”.

La familia es una pieza importante para un joven que, para perseguir sus sueños, se marcha; Precisamente en esto se centra: “Tengo dos hermanos y una hermana, todos aman el fútbol y siempre me apoyan. Lamento ver poco de ellos, pero siempre estamos en contacto. La pandemia ha sido traumática para todos, para quienes practican deportes de equipo aún más, y revivir estas emociones siempre es bueno. Están orgullosos de mí ”. ¿El grupo? Es excepcional, luego tener otros dos “hermanos argentinos” en el equipo (el delantero D’Imperio Santiago y el zaguero Morro Nicolás), me hace sentir más como en casa y nos divertimos mucho, nos vemos como locos (risas, ed) . El entrenador hace todo lo posible por nosotros y pone a nuestra persona en primer lugar, eso lo hace especial ”.

El argentino incluso ha jugado en Grecia, a Ael Lekfimmi (Corfú) y explica: “Hay muchos italianos ahí, yo llevo un año (periodo de pandemia 2020/2021), pero antes probé el suelo español (2019 / 2020 PE Sant Jordi y después CD Inter Ibiza). Pero la emoción más grande la experimenté cuando me contactaron para una audición en los Excursionistas, un equipo de mi ciudad ”.

Finalmente, Laborda agregó que confía en los planes del técnico (Franco Cinque), que respecto a la derrota ante el U.S Bisceglie declaró que entendió durante los puntos cruciales que llevaron a la derrota, también condicionada por algunos episodios. A pesar de esto, concluyó, los primeros 60 minutos su biancocelesti había dominado la raza.

Con el apoyo constante de la afición, los próximos retos se afrontarán mejor: palabra de Laborda.

Michela Rinaldi

Michela Rinaldi

I commenti sono chiusi