È risaputo che lo sport è un punto-cardine per la società e Cheikh lo sa bene. Diciannovenne di origini senegalesi, ormai però abitante della costa mattinatese (ad una decina di chilometri dall’antica Sipontum).
Già rilasciò un’intervista e con lo stesso volto sorridente si avvicina, racconta la sua grande esperienza e spiega come un gruppo calcistico l’abbia totalmente reso partecipe: “Sono qui da quattro anni, anche se sembrerebbe che questa terra mi abbia dato i natali. Feci qui, a Manfredonia, l’esordio con gli allievi e non conoscevo nessuno, subito dopo ho stretto buonissimi rapporti. In particolar modo con Michele Prota, giovane attaccante della prima squadra. Sono felicissimo per lui e spero di poter esserci anch’io, tra qualche tempo”.
Anche sul suo ruolo non ha alcun niente da lamentarsi: “Ho sempre rispettato le scelte dei mister e penso mi si addica molto il ruolo dell’attaccante. All’inizio, il mister Trombetta, riteneva che il centrocampo fosse il mio reparto idoneo, data la mia versatilità. Anche a lui sono grato, ricordo ancora quando mi diede la maglia numero 14, con grande emozione la presi. Altre persone a cui direi mille volte “grazie“? Tra questi sicuramente ci sono i mister Luigi Rennis e Franco Grasso, capaci di supportare tutti i ragazzi allo stesso modo, seppur diversi in campo e caratterialmente. Anche il presidente Iraldo Collicelli merita la nostra gratitudine, senza di lui e del suo staff, tra cui il direttore sportivo Liberto D’Amico, non avremmo così tante attenzioni ed un’organizzazione impeccabile, nonostante i mille ostacoli, tra cui il campo in cui giochiamo molto diverso dal suolo del Miramare (per ordini della federazione, da settembre nello stadio comunale di Manfredonia non è ancora possibile giocare alcuna sfida ufficiale, ndr) ”.
La sua famiglia è al suo fianco, fin dall’inizio, consapevole del fatto che una realtà sportiva giovi molto al ragazzo: “Loro sanno ogni particolare, mi appoggiano e spero di ricompensarli un giorno. I sacrifici sono tanti, ad esempio devo prendere il pullman ogni giorno (come già precisato in precedenza, la piccola cittadina litorale di Mattinata si trova a 14 km da Manfredonia), ma siccome amo ciò che faccio, ci salgo con piacere. La situazione cambia quando si tratta di spostarsi per la scuola (ride, ndr). Juventino dalla nascita, esprime il suo apprezzamento verso un ex bianconero, Paul Pogba: “Con la sua personalità stravolge il campo, era considerato uno dei migliori nel suo ruolo in Serie A a soli 20 anni, tra l’altro era un vero collante per la squadra, i suoi tiri sono scattanti e precisi allo stesso tempo, insomma un vero talento!. È un grande esempio per tutti noi, giovani atleti, che abbiamo tanti sogni ed obiettivi”.
Ndiaye, peraltro, ritiene che questa situazione pesante, causa Covid-19, possa essere combattuta soprattutto se si è uniti, così davanti ai microfoni incita un suo compagno, in dialetto strettamente mattinatese, a vaccinarsi. Pure coscienzioso, che si vuol esigere di più?
Michela Rinaldi