ACD Foggia Calcio: Cloniamo il Capitano! <br/>Il nuovo progetto economico

ACD Foggia Calcio: Cloniamo il Capitano!
Il nuovo progetto economico

stemma Foggia“Cloniamo il capitano!” In una semplice frase è racchiuso il nuovo progetto commerciale dell’ACD Foggia Calcio. Per “avere una rosa più competitiva.” Nonostante, come ha ribadito il presidente, Davide Pelusi continuando il suo discorso “per noi già lo è. Ed è un work in progress, cioè una compagine che, lavorando, ha ampi margini di miglioramento. Ma per renderla ancora più forte o per velocizzare i tempi della sua crescita proponiamo a tutti questa iniziativa. Dalle azionde, piccole e grandi, ai semplici tifosi. Dai professionisti alla stampae ai mass media.”
L’idea è nata dalle sollecitazioni nate sul campo e sugli spalti. Dai risultati sportivi che fanno viaggiare la squadra a sei punti dalle capoliste. E dai molti appelli sia degli organi di stampa sia della piazza per rinforzare la compagine rossonera.
E’ un progetto di fundraising. Chi vuole, potrà partecipare direttamente alla scalata verso le serie maggiori, versando un contributo monetario. La speranza, non celata da Davide Pelusi, è che il DS, Giuseppe di Bari, possa avere una considerevole somma da investire nel calcio mercato invernale. Perché la squadra deve diventare un patrimonio di tutta la città. Poiché la crisi economica impedisce di spendere senza conteggiare, aritmeticamente, le entrate e le uscite. Occorre che nei foggiani si sviluppi una nuova consapevolezza.  Di essere parte  dell’amministrazione della propria città. Sul sito ufficiale della società rossonera, ci sarà una foto di Cristian Agnelli, il capitano, divisa in un milione di pixel. Divisi, poi, in diecimila decapixel. Ognuno sarà venduto a 0,10 centesimi per le aziende. Esattamente la metà per i privati. Si potrà sottoscrivere un numero minimo di cento pixel. L’acquisto permetterà di avere una vetrina pubblicitaria a costi ridotti. Un’azienda, infatti, a seconda dell’investimento potrà far pubblicare, in un pop-up, il proprio indirizzo internet. Oppure lo stesso con il logo dell’industia. Eventualmente, in aggiunta, altre informazioni specifiche a scelta dell’acquirente. Prendendo un buon numero di pixel. I cittadini, invece, potranno far inserire, ad esempio, la propria foto con collegamenti alle loro pagine sui social network. Anche i politici potrebbero sfruttare tale progetto in vista della prossima campagna elettorale primaverile. L’affare è molto vantaggioso. Poiché la pagina resterà visibile fino a fine campionato. Cioè chi vorrà potrà acquistare uno spazio pubblicitario, piccolo, medio o grande, a prezzi irrisori.

Pelusi

E avere visibilità per sette mesi. Pelusi, concludendo il discorso di presentazione, ha affermato che la stima di incasso è tra i 50.000,00 ed i 100.000,00 euro. Che in serie D sono una cifra non piccola da investire. Del resto, come ha detto l’allenatore rossonero, Pasquale Padalino, “tutti lottiamo per un traguardo che non è vincere la semplice partita, ma uscire al più presto da questa categoria. Senza, però fare nessun volo pindarico.” Rispondendo ad un’insidiosa domanda di una giornalista. Sulla disfatta di Bisceglie come sussulto d’orgoglio per fare un campionato da protagonisti.
“Il torneo fino a dicembre dovrebbe mantenere stabili gli equilibri. Successivamente dovrebbero stravolgersi molte situazioni. Il nostro è un progetto sportivo a lungo termine. E non saranno pochi risultati negativi a demoralizzarci. Né alcuni positivi ad esaltarci oltre misura.”
Il progetto, “Cloniamo il capitano!”, dimostra nuovamente lo spirito imprenditoriale di tutta la nuova dirigenza rossonera. A tratti, però, è anche mefistofelico. Perché rappresenta, sarebbe anacronistico negarlo, un banco di prova per tutta la cittadinanza foggiana.
Per passare dalle parole ai fatti. Dalle lamentele agli atti concreti. In una realtà poco incline ad investire nella cultura, nello sport, nel sociale. Cioè nel terzo settore, nell’ambito che dando lustro ad una città, contribuisce fortemente a svilupparne l’economia. E i teatri sono ancora chiusi, come tanti altri luoghi di aggregazione. Perché non c’è nessun filantropo che si adoperi per la loro apertura. A seguito di lavori di restauro. Deducibili, tra l’altro, in parte dalle tasse.

 

Flora Bozza – La voce del sud

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