Ac San Giovanni<br/> lo sfogo del preparatore Parisi

Ac San Giovanni
lo sfogo del preparatore Parisi

San Giovanni Rotondo – Si dice sempre che il calcio è lo sport più bello del mondo, lo sport che appassiona, che avvicina, che unisce. Si sente sempre dire da più parti che il pubblico è il dodicesimo “uomo” in campo. Una città dovrebbe affezionarsi alla sua squadra talmente tanto da proteggerla e amarla contro tutto e tutti. Tutto questo a San Giovanni Rotondo non succede, nell’indifferenza dell’intera cittadina e soprattutto di chi la pratica sportiva dovrebbe promuoverla e non affossarla: la politica.
Sono il preparatore atletico dell’AC San Giovanni Rotondo 1954. Premetto che non sono di San Giovanni ma della vicina San Marco. Prima di tutto ho il dovere di ringraziare la società dell’AC San Giovanni per avermi dato la possibilità di fare quello che mi piace e per il quale ho studiato. Ho studiato lo sport da tutti i punti di vista: come scienza, come divertimento, come risorsa economica, come semplice passatempo. Il calcio soprattutto, quello dilettantistico, è una realtà difficile da tenere in piedi e ci vuole l’aiuto di tutti dai cittadini, alle amministrazioni, alle attività commerciali, etc… La città di San Giovanni è riuscita a conquistare un posto significativo nel panorama calcistico pugliese, ma ora quel posto bisogna mantenerlo, sudando e lavorando giorno per giorno tutti insieme. Ma questo a San Giovanni non succede, nell’indifferenza di tutto e tutti nei riguardi della squadra che come ho detto prima si dovrebbe amare. Sono di San Marco in Lamis, e so cosa vuol dire non aver potuto gioire per la propria squadra per diversi anni e quando lo scorso novembre ho visto le immagini del campo sportivo pieno per il derby delle due società cittadine mi sono commosso … Però sono stato “adottato” da questa città, mi batto per i colori di questa città e se lo faccio io perché non possono farlo “tutti” i cittadini di questa città. Voglio mettermi nei panni dei ragazzi che giocano e lottano per questa maglia, per questi ideali, che portano alto il nome di San Giovanni in giro per la Puglia, ragazzi giovani e quasi tutti di San Giovanni che ogni domenica che calpestano il terreno di gioco dello stadio “Massa” si “battono” per la città di San Giovanni. Vederli lottare da soli è mortificante credetemi, vedere lo stadio sempre più vuoto ogni domenica è umiliante, vedere l’indifferenza di tutta la città, di quella gente che dovrebbe essere il dodicesimo uomo in campo, è vergognoso.

Ora, voglio rivolgermi con poche righe a chi lo sport (come ho detto prima) dovrebbe promuoverlo e non affossarlo: agli amministratori di San Giovanni, non quelli attuali sia chiaro ma tutti gli amministratori che si sono passati le poltrone nel corso degli anni, di tutti i colori e partiti politici. Ogni giorno facciamo salti mortali per poterci allenare, per poter fare quello che Voi dovreste COSTRINGERCI a fare e che invece ce lo impedite. Credetemi una squadra di calcio che non ha un campo su cui potersi allenare è una cosa che mi fa rabbrividire, se a voi togliessero il palazzo comunale e ogni volta per un consiglio, una riunione o qualsiasi altra cosa dovreste cercarvi un luogo per svolgere il vostro lavoro cosa fareste? Sicuramente direste che San Giovanni non merita il vostro lavoro, il vostro impegno e così ci sentiamo tutti noi: San Giovanni non merita una squadra di calcio. Quando ad una squadra gli togli il bene più prezioso: il campo sportivo allora quella squadra è sportivamente “morta”. Io capisco benissimo la crisi, i debiti, il bilancio comunale, gli attriti tra le persone ma non penso che i debiti e il bilancio comunale si possano risolvere con LA TASSA per usufruire del campo sportivo. Domenica scorsa siamo stati ospiti della città di Rutigliano (BA), beh! Sapete cosa abbiamo scoperto cari politicanti, che l’amministrazione comunale di quel paese non solo ha dato in gestione il campo comunale alla società calcistica ma gli favorisce in tale gestione concedendo ogni anno un contributo economico che va dagli 8.000 ai 10.000 Euro, tutto il contrario di quello che avviene a San Giovanni dove si vogliono risolvere gli errori dei politicanti e i debiti della politica ricattando e obbligando le società a pagare LA TASSA di uso del campo comunale. Per quanto mi riguarda dovreste vergognarvi, e se lo penso io che non sono di San Giovanni voi non potete nemmeno pensare cosa pensino i vostri concittadini che per questa maglia lottano ogni domenica. Per ultimo, ma non certo meno importante, è la questione del campo “B”. Un bellissimo impianto sportivo come quello di San Giovanni (in erba naturale, con tribuna coperta) non ha senso se non viene affiancato da un campo di disimpegno dove le varie società possono allenarsi quando le condizioni atmosferiche impediscono l’utilizzo del prato dello stadio. Sicuramente non vengo a chiedere a Voi un contributo economico come avviene in altre città, ma sicuramente possiamo chiedere, anzi pretendere più SENSIBILITA’ da parte vostra per quanto riguarda le associazioni sportive del Vostro paese. Non siete mai venuti allo stadio a vedere la squadra che porta in giro il nome della città che Voi amministrate e che Voi dovreste promuovere per primi. Voi dovreste essere i primi ad avvicinarvi alla squadra e vedrete che se lo fate Voi, poi lo faranno anche i semplici cittadini. Con queste poche righe credo, anzi spero di interpretare anche il pensiero delle altre realtà calcistiche della città, che versano nelle nostre stesse condizioni. Quando mancano gli ideali in una persona allora quella persona non ha futuro … Quando mancano gli ideali in una comunità allora quella comunità non ha futuro.

Cordiali saluti e buone feste

Il preparatore atletico
Antonio Parisi

laquis

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