Interviste in casa Alberobello <br/> parla Leo Panzarea

Interviste in casa Alberobello
parla Leo Panzarea

Leo Panzarea

Una stagione da protagonista con il Real Alberobello per Leo Panzarea che ha trainato la squadra verso una tranquilla salvezza. Un campionato da incorniciare per il fantasista gialloverde che, a dicembre, è approdato alla corte di mister Caroli dando una svolta alla stagione del Real. L’arrivo di Panzarea ha colmato l’enorme lacuna a centrocampo che aveva portato, nel primo scorcio di campionato, la compagine alberobellese nei bassifondi della classifica. L’innesto di un regista a centrocampo che desse stabilità e dettasse i ritmi di gioco ha permesso al Real Alberobello di cambiare le sorti di un campionato che sembrava non promettere niente di buono. Una scelta indovinata e oculata della dirigenza gialloverde che ha puntato tutto sul mercato di riparazione di dicembre e sull’arrivo di Panzarea, con un passato importante in serie C2 con il Casale Monferrato e artefice lo scorso anno della promozione del Castellaneta in questa categoria. Un ragazzo che non ha deluso le aspettative e che giunti al termine di questa stagione, racconta la sua esperienza al Real Alberobello e i suoi progetti futuri.

  • Restano da giocare gli ultimi 90 minuti di questo campionato. Qual è il tuo bilancio?

È stato un campionato lungo e stressante senza Play Out e Play Off e molte squadre, compresa la nostra, hanno rallentato i ritmi una volta raggiunta salvezza. La nostra rosa è composta da tanti giovani, ma nonostante ciò abbiamo fatto un buon campionato, conquistando quello che era il nostro obiettivo primario: la salvezza.

  • Ti aspettavi di più da questo campionato con il Real Alberobello?

No, al contrario. A dicembre, quando siamo arrivati io e Difonzo, il Real Alberobello non aveva proprio una posizione tranquilla in classifica. Pian piano abbiamo quadrato la squadra, conquistando punti preziosi per la salvezza.

  • La società ha riposto su di te molte aspettative, credi di avere ripagato questa fiducia?

Questa domanda bisognerebbe farla a loro. Sin dall’inizio sono stati chiari con me, spiegandomi la situazione e cosa si aspettavano da me. Spero di aver ripagato la loro fiducia.

  • Sei soddisfatto del tuo campionato?

Personalmente sono soddisfatto. Ho giocato 33 partite su 36 senza infortuni. La continuità di allenamento e di gare è molto importante per un giocatore. Per quanto riguarda la squadra, invece, è un gruppo molto giovane, ma nonostante ciò abbiamo fatto molto bene. Penso che con qualche ritocco, si potrebbe aspirare a qualcosa di più di una salvezza tranquilla.

  • A dicembre hai deciso di lasciare Castellaneta per Alberobello. Rifaresti la stessa scelta?

Si, rifarei la stessa scelta. Caratterialmente sono molto deciso e quando prendo una decisione sono convinto di quello che faccio. Sono legato al Castellaneta, ma era arrivato il momento di andare via per cercare nuovi stimoli.

  • Ad Alberobello hai trovato gli stimoli che cercavi?

Si! Il Direttore Franco Sgobba ed il Mister Caroli si sono affidati a me e quando sento il peso della responsabilità do il meglio di me.

  • Quali responsabilità?

Loro cercavano qualcuno che desse una scossa a questa squadra e che, a centrocampo e in attacco, portasse risultati. Penso che il compito che mi avevano affidato sia stato svolto al meglio, raggiungendo l’obiettivo che ci si era prefissati.

  • Hai già ricevuto qualche proposta per il prossimo anno?

Ammetto che qualcosina si muove, ma non è niente di sicuro o di concreto. Sono solo contento e lusingato delle voci sul mio conto. Comunque adesso è ancora presto per parlare. Bisognerà attendere almeno la fine di giugno per capire quello che succederà anche qui ad Alberobello.

  • Se ricevessi una buona proposta resteresti al Real Alberobello?

Perché no! Ad Alberobello mi sono trovato bene, ho legato con tutti e poi è una città dove nessuno pretende niente o quasi. Ammetto anche che mi piacerebbe vedere molta più gente vicina alla nostra squadra perché sarebbe uno stimolo in più per tutti. E poi, parlo per me, giocare sottopressione è la cosa più bella del calcio.

  • Cosa ti resterà di questa esperienza con il Real Alberobello?

Non la prendo come un’esperienza finita anche perché, finché non firmo altrove, sono un giocatore del Real Alberobello. Se dovessi andare via, porterò senza dubbio con me dei bei ricordi di questi sei mesi trascorsi qui. Una città bella ed una squadra composta da bravi ragazzi, fin troppo bravi. Se, invece, dovessi restare cercherò di vivere un altro anno al massimo e lasciare un ricordo ancora più indelebile di me ad Alberobello.

Emanuela Miraglia

laquis

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