Interviste in casa Alberobello <br/> Parla Vito De Giorgio

Interviste in casa Alberobello
Parla Vito De Giorgio

Vito De Giorgio

Un campionato chiuso in bellezza e un futuro ancora tutto da decidere per il Real Alberobello. Di questa stagione appena conclusa restano una salvezza conquistata con parecchie giornate di anticipo e un gruppo affiatato che ha saputo valorizzare e far crescere tre giovanissimi talenti: Uno di questi è Vito De Giorgio (portiere), Gianbattista Marco (attaccante) e Gianvito Terrafino (terzino destro).
Tre ragazzi, appena maggiorenni, che hanno già alle spalle più di un campionato di Promozione e che, nel tempo, sono diventati delle pedine imprescindibili dello scacchiere del Real Alberobello. Caroli li ha convocati in prima squadra e loro, con grande impegno, caparbietà, umiltà e passione, hanno ripagato la fiducia. Da subito hanno saputo far fronte all’impegno e alle responsabilità, scendendo in campo in ogni partita con l’atteggiamento giusto, con la voglia di migliorarsi e divertirsi. Tra i loro progetti c’è la legittima ambizione di ogni calciatore: fare il grande salto per inseguire obiettivi più importanti.

Sentiamo il primo dei tre…. Vito De Giorgio

Ruolo: Portiere – Età: 18 anni (classe 1995) – Stagione 2012/2013: 12 presenze

Un commento sul campionato 2012/13 del Real Alberobello.
Credo che sia stato un campionato soddisfacente. Abbiamo raggiunto pienamente gli obiettivi che ci eravamo posti ad inizio stagione. Quest’anno, nonostante le varie difficoltà, abbiamo conquistato la salvezza con molto anticipo. Ci siamo impegnati e abbiamo combattuto in ogni partita e forse la tranquillità di avere una buona posizione in classifica, ci ha consentito di lavorare meglio e di crescere ulteriormente sia da un punto di vista calcistico che umano. Far parte di questo gruppo è stato un piacere.

Com’è stato il passaggio dal settore giovanile al campionato di Promozione?
Il passaggio dal settore giovanile alla prima squadra è un passaggio netto che richiede tempi per ambientarsi, adattarsi e prendere i ritmi. È un calcio completamente diverso, sia a livello tecnico – tattico che fisico. All’inizio è stato difficile, ma abbiamo continuato a lavorare e a impegnarci per ottenere il massimo dei risultati a livello personale e per ricambiare la fiducia della squadra. Mettersi in mostra in un campionato di Promozione è una grande opportunità, oltre ad essere una soddisfazione. Oggi, dopo tre anni, sentiamo meno la differenza con i più grandi e viviamo meglio il campionato, nel senso che lo sentiamo più nostro.

Sei uno dei più giovani. Come sei stato accolto dalla squadra?
I compagni ci hanno accolto bene sin da subito e soprattutto i più grandi, le chiocce dello spogliatoio, ci hanno sostenuto, consigliato e anche rimproverato quand’era necessario. Sapere di avere intorno persone che credono in noi e sentire la fiducia dei compagni è una grossa responsabilità, ma ci ha aiutato ad esprimere al meglio quelle che sono le nostre potenzialità e capacità. Un ringraziamento va anche a mister Caroli, che ha scelto noi in una rosa di tanti ragazzi.

Sei soddisfatto del tuo campionato?
Ho fatto buone prestazioni e tutto stava andando per il meglio. Ero soddisfatto. Poi mi sono fatto male e sono stato costretto ad uno stop. L’infortunio ha segnato in maniera pesante il mio campionato.

Progetti futuri.
Credo di poter rispondere a nome di tutti e tre. Siamo nelle mani della società. Se dovessimo avere delle proposte, le prenderemo in considerazione e decideremo di conseguenza.

Emanuela Miraglia

laquis

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