Eccellenza, ecco il focus salvezza: Grottaglie rischia grosso. Battaglia per raggiungere la permanenza in categoria per le altre

Eccellenza, ecco il focus salvezza: Grottaglie rischia grosso. Battaglia per raggiungere la permanenza in categoria per le altre

Il campionato di Eccellenza entra nella sua fase clou. Con dieci partite al termine della stagione regolare, l’attenzione di addetti ai lavori e non è focalizzata sulla vittoria finale, sulla zona playoff e sulla bagarre salvezza.

Se, per i primi due obiettivi, la griglia di squadra è ben delineata (Gravina, Casarano, Altamura, Barletta, Vieste e Trani se la giocano sino alla fine), per evitare l’umiliante retrocessione in Promozione la situazione non è cosi nitida con ben 12 formazioni impegnate a salvare la categoria.

Regolamento alla mano, l’ultima retrocede direttamente mentre le altre quattro peggio classificate, si giocheranno i playout che consentirà a due formazioni di salvarsi mentre alle altre due di raggiungere l’ultima e retrocedere.

Dando un occhiata alla classifica, si nota come l’ultima posizione sia, ormai, ad appannaggio del Grottaglie (13 punti): la formazione tarantina rischia di fare un doppio salto all’indietro (ricordiamo la retrocessione dalla Serie D dello scorso anno). Gli uomini di Passariello sono ultimi dall’inizio del campionato ed è difficile pensare ad un colpo di coda nel finale. La distanza dalla zona playout è di sei punti e tra due domeniche ci sarà, forse, l’ultima occasione di riprendere un treno in corsa: i biancazzurri saranno ospiti in un infuocato derby a Castellaneta e si giocano le ultime misere chance di raggiungere almeno gli spareggi.

Parlavamo del Castellaneta (19 punti): i biancorossi di Lippolis non navigano sicuramente in ottime acque, nonostante bisogna dirlo, un mercato molto attivo anche per il parco under. La squadra tarantina nelle prossime due gare affronta Leverano e, come detto, Grottaglie e molto del destino di Cecere e compagni si deciderà in queste due delicate sfide.

Cinque punti sopra, ritroviamo l’Hellas Taranto (24 punti): i tarantini di De Falco in campionato hanno deluso le aspettative di inizio stagione. La squadra rossoblù ha una rosa anche importante (De Tommaso su tutti) ma non è mai riuscita ad ingranare la marcia giusta. Marcia che, invece, è stata decisiva nel percorso della Coppa Italia con la finale persa col Gravina ma che ha consegnato applausi e complimenti alla truppa della città dei due mari (purtroppo con applausi e complimenti non ci si salva).

Una formazione che, a nostro dire, rischia è il Mesagne (27 punti): la formazione brindisina allenata da Ribezzi, nell’ultima uscita, ha perso 1-0 a Barletta fallendo nel finale un calcio di rigore. I gialloblù nelle ultime apparizioni hanno fermato il Trani, hanno vinto col Castellaneta, pareggiato a Grottaglie e infine perso, come dicevamo, col Barletta. La speranza dei tifosi è che la squadra negli scontri diretti si possa costruire la salvezza senza passare dai playout e domenica a Mesagne arriva l’Hellas Taranto per una gara bollente.

A quota 28 punti veleggia il Bitonto: i neroverdi sembrava in apnea qualche settimana fa con una classifica che settimana dopo settimana si faceva sempre più preoccupante. La vittoria preziosa e rotonda contro il Leverano ha ridato fiducia alla truppa di Pettinicchio. L’attacco bitontino potrebbe garantire quei gol necessari a raggiungere salvezza anche perchè gente come Manzari e Tedesco le concorrenti non possono permetterseli.

Col Bitonto si chiude la zona playout. Appena fuori ci sono Sudest e Leverano (29 punti): i baresi hanno rilanciato le proprie fiches sulla roulette della salvezza mentre i salentini (una matricola quest’anno) sono usciti fuori dopo un periodo deludente. Tra le due compagini è più tranquillizzante la situazione della Sudest: il tecnico D’Ermilio è una garanzia in questa categoria e anche l’organico ci appare più solido e completo. Lancia spezzata a favore del Leverano? I gol di Gennari.

Cifra rotonda (30) per l’Otranto di Salvadore (in foto). I salentini si stanno assestando dopo un periodo difficile con risultati altalenanti. La squadra è molto giovane e potrebbe non avere quella malizia e quell’esperienza necessari per ottenere un traguardo molto ambito come la salvezza. Gli adriatici, comunque, in casa giocano molto bene e potrebbero costruire li la propria roccaforte.

Fatto 30, fatto 31. Un punticino sopra l’Otranto ritroviamo Molfetta e Unione Calcio Bisceglie. Le due squadre sembrano gemelle: la distanza in chilometri è poca roba, stessi punti, stessi gol segnati e stesse reti subite (25 fatti e 32 subiti). Il margine sulla zona bollente per le compagini del presidente-allenatore Lanza e di Bitetto è di tre punti con diverse compagini alle spalle. La qualità alle due squadre non manca e dovrebbero salvarsi tranquillamente.

Chiudiamo questa nostra immersione con Novoli e Mola a quota 33: i salentini di Schipa hanno fatto del “Cezzi” un terreno molto difficile da espugnare (per chi soprattutto non è abituato a giocare sulla terra battuta) ed inoltre possono contare su un attacco vivace (34 reti siglate) con il solito Sasà Scarcella e Giorgetti a guidare la squadra. Discorso diverso per il Mola: i ragazzi di Castelletti hanno smobilitato gran parte della squadra a dicembre con diversi nomi (vedi Del Core, Spadavecchia e Curci) che sono andati via. Chi è rimasto ha lottato contro lo scetticismo di molti (non lo nascondiamo, anche il nostro) ma tanto di cappello al tecnico per aver mantenuto la squadra sempre fuori dalla zona salvezza.

ANTONIO GENCHI 

 

 

 

Antonio Genchi

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