Bari, Maniero si prende (da solo) il Bari. Valiani ritrovato. Le fasce sono un rebus. Ecco chi sale e chi scende nell’ascensore biancorosso

Bari, Maniero si prende (da solo) il Bari. Valiani ritrovato. Le fasce sono un rebus. Ecco chi sale e chi scende nell’ascensore biancorosso

La pesante sconfitta patita al “San Nicola” contro il Benevento di Marco Baroni ha evidenziato le difficoltà di questo Bari in questo inizio di stagione. La squadra di Roberto Stellone è un cantiere col capomastro romano che deve organizzare una squadra in grado di poter competere per i traguardi che i tifosi si auspicano da anni.

TOP – In queste prime sei giornate, i biancorossi hanno mostrato una certa anemia in fase offensiva con soltanto quattro gol fatti e tutti siglati da Riccardo Maniero. Dopo un annata scorsa, con tanti bassi e pochi alti, la punta napoletana ha preso finalmente il Bari sulle sue spalle e con i suoi gol ha trascinato i galletti alla conquista degli otto punti in classifica. L’ex attaccante di Pescara e Catania è il diamante che brilla in una gioielleria dai tanti nomi ma dai pochi, pochissimi gol.

Tra le note positive, indubbiamente, il recupero di alcune pedine che erano date per disperse vedi Valiani e Tonucci e alla piacevole scoperta di Fedele in mezzo al campo. L’evergreen Valiani sta trascinando il centrocampo dei galletti dopo un estate vissuta con la valigia pronta alla cessione. L’ex centrocampista di Bologna e Siena non è ancora andato a segno ma in un reparto con tante ombre e poche luci lui è uno dei fari. Faro che, a sorpresa, sta diventando Denis Tonucci: dopo una stagione da comprimario l’anno scorso e l’ingaggio di Moras, si pensava ad un Tonucci in partenza ma l’infortunio muscolare dell’ex veronese, ha aperto le porte del campo a Denis che guida il reparto difensivo. Sempre in mediana, insieme alla conferma Valiani si è affermato quel Mattia Fedele arrivato da Carpi in punta di piedi: dopo un infortunio molto grave, il mediano svizzero ha sbaragliato la concorrenza dei vari Romizi e Basha e si è conquistato un posto da titolare. Da queste prime uscite, il centrocampista elvetico è il classico elemento che ogni allenatore vorrebbe avere: uno che magari non è il centrocampista da 6-7 gol a campionato ma uno che in ogni partita lotta fino alla fine e fa tanta legna in mezzo al campo.

FLOPMonachello, dopo il gol al Cosenza, è sparito dai radar complice (come spiegato sia da Stellone che da Sogliano) problemi di pubalgia e la chiamata della nazionale Under 21 a spezzare il ritmo della punta calabrese. Se Sparta piange, Atene non ride con Giuseppe De Luca a secco di gol da una vita: la zanzara non è mai riuscita ad incidere e alla sua terza stagione in biancorosso, la punta ex Atalanta è chiamato ad un salto di qualità che finora, in Puglia, non si è ancora visto.

Esterni, se ci siete battete un colpo!. In un 4-4-2 che all’occorrenza può e deve diventare un 4-2-4 gli esterni di centrocampo giocano un ruolo fondamentale (basta ricordarsi i vari Guberti, Rivas, Kamatà ecc.. della promozione di Conte). Gli esterni biancorossi sono tra le note dolenti: Martinho e Furlan da essere le frecce rosse di questo Bari sono più degli intercity vecchi e sgangherati che vanno a 10 km/h. Un esterno deve saltare l’uomo, avere gamba, mettere in mezzo cross invitanti e quando ha l’occasione provare il tiro da fuori ma in casa Bari niente di tutto questo con Stellone che ha provato il giovane Ivan come esterno con risultati deludenti. Fedato, sta dimostrando di essere un buon calciatore ma troppo discontinuo.

Caos portieri: il mercato estivo ha fatto intendere che l’ex tecnico del Frosinone non si fidasse molto di Micai col Bari che ha cercato il portiere titolare (vedi Chichizola dello Spezia). Tra i nomi in ballo è arrivato Ichazo dal Torino che si è accomodato in panchina. Il tecnico romano lo ha voluto provare e se a Terni è stata una serata di ordinaria amministrazione, col Benevento il numero 22 dei galletti è stato tra i protagonisti spianando la strada al successo sannita con un intervento maldestro. Tutto finito? Macchè. Battistini, procuratore di Micai (ed ex portiere del galletto) ha alzato la voce, la società ha risposto rendendo pubblico un rinnovo di contratto che non va a buon fine per le richieste eccessive del portiere e la frittata è fatta.

In conclusione, anche la forma fisica dei galletti appare medio-bassa. Al netto degli infortunio di Moras, patito in gara, molte pedine dei galletti sono già incappati in problemini fisici come Di Cesare e Monachello. A questi si aggiungono tantissimi elementi che non stanno brillando come gli esterni, Daprelà che sta diventando un oggetto misterioso e anche lo stesso Cassani non spinge come dovrebbe. La speranza è che, la preparazione estiva effettuata dal prof. Artico, sia una preparazione diesel con i biancorossi che partono lenti e ad aprile-maggio voleranno come schegge al contrario di Benevento, Cittadella ed altri che adesso corrono il triplo dei galletti. Ai posteri l’ardua sentenza….

ANTONIO GENCHI 

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Antonio Genchi

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