ESCLUSIVA – Antonio Bertizzolo (LatinaOggi): “Bari pubblico da Champions League. Sabato mi aspetto un Latina che non attende e su Stellone…”

ESCLUSIVA – Antonio Bertizzolo (LatinaOggi): “Bari pubblico da Champions League. Sabato mi aspetto un Latina che non attende e su Stellone…”

Dopo aver archiviato la pratica Pro Vercelli, il Bari di Roberto Stellone sarà di scena al “Francioni” contro il Latina di mister Vivarini. Una gara delicata, quella per i galletti, che devono riscattare le ultime uscite di Frosinone e Novara dove hanno raccolto soltanto critiche.

Nello stadio che fu il The End dei sogni promozione del Bari nell’anno della stagione fallimentare, i biancorossi troveranno un avversario che boccheggia nei bassifondi della classifica. Per conoscere meglio il Latina abbiamo sentito, in esclusiva ai microfoni di calciowebpuglia.it, il giornalista pontino Antonio Bertizzolo, giornalista di latinaoggi.it. Con lui abbiamo analizzato la situazione della squadra nerazzurra con un ricordo, doveroso, dei playoff giocati nella stagione 2013/2014 con il Latina di Breda che eliminò la squadra pugliese, allora allenata dal duo Alberti-Zavettieri.

Antonio, sabato c’è Latina-Bari. Il Latina, classifica alla mano, non naviga in ottime acque. Che partita dobbiamo aspettarci dalla squadra di mister Vivarini?

Non mi aspetto una partita di attesa da parte del Latina, che dovrà dettare i tempi e i ritmi cercando la vittoria. Mi aspetto una partita dove cercherà il gol con una squadra che sta attraversando una fase delicata con problemi a centrocampo e difesa. Il Latina ha la seconda peggior difesa del campionato con un problema anche mentale senza avere una grossa identità e senza leader. Il Bari è costruito per cercare di arrivare in Serie A, con un organico di grandissimo rispetto con Maniero, Micai con un allenatore molto esperto che ha fatto grandissime cose a Frosinone. Su Roberto Stellone, se devo dare la mia spiegazione al momento altalenante del Bari, dico che in un ambiente come Frosinone senza grosse pressioni ha fatto buone cose mentre a Bari avverte molto la pressione dell’ambiente. A Frosinone veniva trattato come un Re, è entrato nella loro storia e, per me, è un allenatore che può far bene in una piccola squadra. 

Cerchiamo di conoscere un pò meglio questo Latina: che modulo e che formazione ti aspetti da mister Vivarini?

Vivarini adotta solitamente un 3-5-2 che può diventare 3-4-1-2. I titolari sono Dellafiore, Brosco che però sarà infortunato, Bruscagin, a centrocampo Mariga, De Vitis, Di Matteo, Rocca. In attacco c’è Paponi che assomiglia un pò a Maniero con Acosty e Boakye che sinora è stato un oggetto misterioso.

A proposito dell’ex attaccante del Sassuolo è confermato che non ci sarà? E poi è stato un pò una delusione. Come lo giudichi?

Si, ti confermo che col Bari non c’è. Boakye è il fantasma del calciatore di qualche anno fa: dopo il suo arrivo, fece benissimo all’esordio, poi sbagliò un calcio di rigore e si è perso un pò. Sembra un giocatore normale che non fa la differenza e che dovrebbe fare visto anche quant’è stato pagato. I giocatori fanno la differenza in base all’ambiente e all’allenatore. 

Parlando di Bari e di Latina, il ricordo va subito alla doppia sfida playoff.

Ho avuto il piacere di essere al “San Nicola” in occasione della vittoria rubata del Latina firmata da Bruno. Uno dei ricordi più belli, da quando seguo il Latina, è sicuramente il gol di Ristovski al 92esimo davanti ad una cornice di pubblico che il Latina, difficilmente, rivedrà. Il Bari mi è sempre stato simpatico dai tempi di Imparato, Loseto, Iorio, Bolchi, Fascetti. Il Bari è un club che deve fare stabilmente la Serie A con un pubblico da Champions League. L’anno in cui vi mettemmo i bastoni tra le ruote avete fatto un capolavoro, senza società. Rispetto a quella gara sono rimasti Brosco, Bruscagin e Milani che è diventato collaboratore di Vivarini. Fu una doppia sfida dai nervi tesi e ho un ricordo, nella gara di ritorno, di Paparesta che era molto teso. Per il Bari centrare la finale sarebbe stato il coronamento di un capolavoro sportivo e umano con un popolo incredibile: ricordo a Latina vennero 1500 spettatori che è ancora il record. Ho visto su youtube le immagini dei tifosi del Bari che seguirono la gara in piazza e fu emozionante.

Ti faccio un ultima domanda in chiusura: ogni anno si parla del Bari come una delle protagoniste ma, puntualmente, le attese vengono deluse. Da spettatore esterno al mondo Bari, cosa manca secondo te al galletto per fare quel salto di qualità?

Al di là degli allenatori, il salto di qualità lo si fa se dietro c’è una società solida, forte e con un identità. Il Bari sta pagando, per certi punti di vista, quel terremoto vissuto tre anni fa con un cambio societario. Il discorso è fondamentalmente di società perchè se hai una società forte, un allenatore forte le cose vengono naturalmente. Le pressioni? Credo a Bari sia naturale che ci siano e vanno messe in conto. Serve una società forte, un allenatore che va d’accordo con la società ed anche un pò di pazienza. La Serie B è un campionato, comunque, molto lungo quindi può essere che a marzo-aprile vi andate a fare i playoff.

ANTONIO GENCHI

[adinserter block=”3″]

 

Antonio Genchi

Lascia un commento