ESCLUSIVA – Gianluca Tavellin: “Mio padre ha giocato nel Bari, la vecchia stella del Sud. Verona? A volte sembra il Foggia di Zeman e sul Bari attuale…”

ESCLUSIVA – Gianluca Tavellin: “Mio padre ha giocato nel Bari, la vecchia stella del Sud. Verona? A volte sembra il Foggia di Zeman e sul Bari attuale…”

Messe in archivio le gare interne contro Spezia e Carpi, il Bari deve affrontare quello che, finora, è stato un pò il tallone d’achille della formazione biancorossa ossia le trasferte. La prossima, inoltre, non sarà una trasferta semplicissima con il Bari di Colantuono che renderà visita alla capolista Hellas Verona. Gli scaligeri, allenati da Fabio Pecchia, sono la formazione più forte del torneo anche se, nelle ultime due uscite, sono arrivate due figuracce contro Novara e Cittadella che hanno banchettato sulla difesa gialloblù siglando, in tutto, nove gol.

Per conoscere meglio la squadra gialloblù abbiamo ascoltato, in esclusiva ai microfoni di calciowebpuglia, il giornalista veronese Gianluca Tavellin. Con lui abbiamo avuto modo di conoscere meglio il momento attuale della squadra veneta ma non è mancato un piccolo salto nel passato, a tinte biancorosse. Il papà di Tavellin, Guido Tavellin ha infatti vestito la maglia del Bari nell’immediato dopoguerra con sessanta gettoni raccolti in Serie A nelle stagioni 46-47 e 47-48: “Mio papà ha giocato nel Bari con Tondonati, Maestrelli, Costagliola ed io ho il Bari nel cuore anche se, quando ha giocato lui, io non ero ancora nato. Era l’epoca di quando il Bari riuscì a battere il grande Torino. Ricordo, con piacere, una foto con quella formazione all’ingresso della sala stampa del San Nicola e fu la formazione che, se non sbaglio, fece il record con il settimo posto in Serie A. Il Bari del mio papà lo chiamavano la “Vecchia Stella Del Sud” perchè aveva battuto il Napoli ed altre squadre blasonate”. 

Dopo questo salto nel passato e aver ricordato Guido Tavellin con la maglia biancorossa, torniamo al presente. Domenica c’è Hellas Verona-Bari, con gli scaligeri che vengono da nove gol incassati nelle ultime due uscite. Cosa succede a questa squadra?

Il tecnico Pecchia deve trovare delle contromisure. Lui non ha modificato la sua mentalità, una mentalità quasi totalmente offensiva simile a Zeman ma con qualche differenza: Zeman cercava la velocità sulle ali mentre Pecchia preferisce il gioco palla a terra con scambi veloci. La caratteristica principale erano questi tre di metà campo con Fossati centromediano con Romulo e Bessa che giravano sempre non dando punti di riferimento. Inoltre, c’era Pazzini che ogni pallone che toccava o era gol o era rigore e con 12 gol ha fatto un buon bottino. Il Verona ha pagato, come molte squadre tra A e B, la mancanza di difensori degni di nota con Moras, ad esempio, che è stato lasciato andar via. La società ha preferito prendere Caracciolo che è un buon difensore che a Cittadella è mancato e la sua assenza si è sentita cosi come mancava anche Cherubin; Pecchia ha preferito, anzichè inserire un difensore giovane ma di ruolo, spostare al centro Pisano con Romulo in difesa e la mossa non ha pagato avendo sconquassato la squadra. Il Verona anche quando vinceva concedeva sempre occasioni e gol e fa male la fase difensiva. Contro il Cittadella, il portiere ha fatto la frittata completa con tre errori ma è la squadra poco quadrata che forse ha ricevuto troppi complimenti. Il Verona è una buona squadra ma non è il Cagliari dell’anno scorso e, dopo questi nove gol, c’è da vedere di che pasta è fatto il mister. 

Parlavamo poco fa di mister Pecchia, che ha fatto il secondo di Rafa Benitez nelle sue avventure al Napoli, al Real Madrid ed al Newcastle. Il tecnico spagnolo adottava il suo famoso 4-2-3-1. Pecchia invece che moduli adotta? E’ rimasto fedele al suo maestro oppure ha una sua identità?

Lui parte con un 4-3-3 ma solo in fase difensiva. Escludendo i difensori è una sorta di casino organizzato con tutta gente che sa giocare a calcio. I difensori che sono più bravi ad impostare che non a difendere mentre da metà campo in su ci sono tanti giocatori bravi tecnicamente, danno del tu al pallone come Romulo, Bessa, Siligardi, Luppi, Valoti e sono andati tutti in rete dando al Verona il primo attacco della Serie B. A volte, sembra il classico Foggia di Zeman che vince 5-0 e poi prende 5 gol in casa nella giornata no. 

Dopo queste due batoste, come si è mossa la società?

La società adesso è intervenuta. Ad esempio, Pecchia in casa aveva abolito il ritiro mentre prima di Bari credo ci andranno. Dopo Spezia, che ha vinto 4-1, ha dato due giorni di riposo mentre dopo Cittadella gli ha tolto un giorno. Si allenavano solo la mattina, come le grandi squadre, mentre adesso si allenano anche il pomeriggio. Hanno accusato il colpo in quanto quello che è successo è stato abbastanza clamoroso, col Verona che era partito come un treno dall’estate e ha preso nove gol in due partite.

Capitolo ambiente: sappiamo tutti che lo stadio “Bentegodi” è sempre caldo con tanti tifosi a spingere l’Hellas. Che situazione troverà il Bari dopo queste due sconfitte? Solito calore o la tifoseria ha accusato il colpo?

Il Bari troverà il solito ambiente in quanto sono molto attaccati alla squadra. I tempi, comunque, sono cambiati e i tifosi si compiacciono con se stessi coi social, coi video ecc.. L’anno scorso, nonostante la retrocessione a gennaio, hanno incitato sino all’ultimo e anche domenica daranno un grande sostegno.

Prima, hai citato un grande ex come Moras che ha militato tanti anni nel Verona. Tra gli ex dell’incontro ci sarà anche Sean Sogliano, diventato quest’anno Ds del Bari. Che ricordo avete di lui come persona e come direttore sportivo?

Di Sogliano abbiamo un ricordo positivo e una persona di poche parole, molto interventista che con Mandorlini era sempre lì. Ha portato la squadra dalla B alla A e ha fatto due campionati di A dopo forse si è rotto qualcosa col presidente Setti. Sogliano ha portato Luca Toni a Verona; ci avevano provato a portarlo anche in B però lui ha preferito rimanere a Firenze.

Chiudiamo con un tuo giudizio, da persona esterna, sul Bari. Come vedi la squadra biancorossa e il campionato fin qui fatto dai galletti?

Onestamente non mi aspettavo queste difficoltà ma ci sta. Colantuono è un allenatore molto fisico, molto stimato da Sogliano cosa che magari non era con Stellone. E’ una squadra costruita per salire in A cosi come Novara, Spal e Perugia. 

ANTONIO GENCHI 

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Antonio Genchi

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