Avevamo definito il Bisceglie Calcio di inizio stagione come un’araba fenice. Dalle ceneri che tutti avevano ormai cosparso ad inizio Luglio ha avuto la forza di risorgere, di tornare a prendere forma concreta, adattandosi alle difficoltà di un campionato difficoltoso e dispendioso quale la serie D. Una categoria che da quasi vent’anni è sempre stata stretta a chi ha avuto a cuore le sorti della società, dai dirigenti ai tifosi, ma che ora possono salutare con un urlo liberatorio dopo una entusiasmante rimonta sul Trastevere già certo, ma non per sue consapevolezze, di seguire le precedenti squadre conterranee nella terza serie nazionale.
Il Bisceglie è in Lega Pro, una rincorsa durata ben diciannove anni e che ha avuto tante piccole vette in questa meravigliosa annata. La punta di un iceberg che ha messo in riga tutte le altre pretendenti è stata sicuramente l’ultima sfida con l’Agropoli, conclusasi con un risultato tennistico. Sei a uno contro una squadra già conscia del proprio destino e che ha assistito in maniera pacata alla grande festa nerazzurra.
Fabio Delvino unico assente dal primo minuto, sostituito da Biancola. Da annotare solo i gol di questo indimenticabile festival: all’undicesimo Bisceglie già in vantaggio con Anibal Montaldi che ha corretto in rete di testa una pennellata di Raucci dalla sinistra. Il raddoppio è servito al minuto ventisette sempre con la punta argentina che in percussione si è liberato di due avversari e ha battuto Cotticelli da posizione defilata: sfortunata la deviazione nel sette di un difensore ospite. Dopo tre giri di lancette Ousmane Diop ha fatto tap in sulla respinta corta del baluardo campano al tiro di Matteo Montinaro. Il poker è invece griffato Riccardo Lattanzio che ha bagnato questa giornata di gloria con un colpo al volo su sombrero al difensore; prezioso l’assist di prima del sempiterno Montaldi.
Nella ripresa Montaldi ha coronato il sogno di salire in cima alla classifica cannonieri fermando il proprio score a ventuno realizzazioni: è il minuto cinquantatré quando l’asso argentino si è incuneato nell’area salernitana trafiggendo Cotticelli, successivamente sostituito dal giovanissimo Rizzo.
Girandola di cambio anche per la comitiva di mister Nicola Ragno con doveroso omaggio a Cerone, Miale e Cioffi in luogo di Diop, D’Aiello e Montaldi. Anche il trequartista romano ex Gravina ha partecipato alla festa del gol con il 6-0 ad un quarto d’ora dalla fine. Tolino ha reso meno amara la giornata dei ragazzi di mister Luigi Sorianello al minuto settantasette appoggiando in rete il pallone baciato dal palo sulla conclusione debole di Annese.
Nessun minuto di recupero è stato concesso dall’arbitro per dar via all’invasione in campo dei tifosi nerazzurri. Troppo forte il desiderio di festeggiare, troppo forte il desiderio di gridare “siamo in Lega Pro” da parte dei quattromila spettatori giunti al Gustavo Ventura, troppo forte la voglia irrefrenabile di portare in trionfo gli artefici di una cavalcata che resterà negli annali di questa centenaria gloriosa storia.
BISCEGLIE-AGROPOLI 6-1
Bisceglie: Di Franco, Biancola, Raucci, Diop (dal 57° Cerone), Petta, D’Aiello (dal 49° Miale), Partipilo, Risolo, Lattanzio, Montinaro, Montaldi (dal 63° Cioffi). Allenatore: Nicola Ragno. A disposizione: Testa, Pistola, Posilipo, Petitti, Preziosa, Vaccaro.
Agropoli: Cotticelli (dal 53° Rizzo), Donnarumma (dal 58° Annese), Ferrara, Bernardini, Fiorillo, Chiariello, Gagliardo, Adiletta, Delli Santi, Capozzoli (dal 46° Tolino), D’avella. Allenatore: Luigi Soraniello. A disposizione: Cherillo, Russo, Niglio.
Terna arbitrale: Di Paolo di Chieti (Alessi di Teramo, Ciancaglini di Vasto).
Reti: 11° Montaldi, 27° Montaldi, 30° Diop, 40° Lattanzio, 53° Montaldi, 73° Cerone, 77° Tolino
Note: 4000 spettatori. Calci d’angolo: 5-0. Ammonito: Petta.
Bartolomeo Pasquale
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