Donia, la ricetta per rinascere

Donia, la ricetta per rinascere

Il triste epilogo di una stagione calcistica fortemente condizionata dagli errori tecnici e gestionali dell’ultimo quadriennio, diventa una reale opportunità per voltare pagina.

Ecco le due opzioni suggerite:

Il modello Cerignola: è il più drastico e doloroso, ma un azzeramento consentirebbe di riprogrammare con serenità e senza fretta un nuovo ciclo. Una nuova società di imprenditori locali, un nuovo staff tecnico che dedichi le proprie attenzioni esclusivamente ai settori giovanili, che sia in grado di dialogare con la tifoseria, che non abbia timore a mostrarsi a tutta la città con orgoglio.

In questo modo, se passione e competenze si incontreranno, tornerà entusiasmo e inizierà un nuovo ciclo foriero di successi. Perché non conta la categoria, ma un progetto tecnico che anteponga i valori sportivi e morali a tutto il resto.
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Il modello ’95: all’indomani della retrocessione dal Campionato di Eccellenza a quello di Promozione. Cozzolini, Facciorusso, Pizzigallo e Caravella riescono a ridare entusiasmo ad una piazza demoralizzata, nonostante i pochi mezzi disponibili ed una rosa ridotta ai minimi termini. Un gioco spumeggiante, gli spalti gremiti, l’amichevole di lusso con la Nazionale Militare e il Foggia di Delio Rossi tra i meriti straordinari ed irripetibili della migliore gestione della storia del calcio sipontino.

L’anticamera del professionismo, che si materializzerà 8 anni più tardi, prima di sgretolarsi e dare il via ad un nuovo ciclo che vanterà una fantastica promozione attraverso i playoff, poi nulla più sino all’attuale capolinea.

Trattasi dunque di due modelli che richiedono un irrisorio o modesto investimento economico, ma gente nuova con tantissima passione, conoscenza del calcio e senso di appartenenza alla città.

Rinascere si può, si deve.

Stefano Favale

Stefano_favale

Presentatore di programmi sportivi televisi. Ideatore ed organizzatore del Gran Galà dello Sport di Manfredonia dal 2013.

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