Il Lavello espugna il Comunale di Ugento: per la Virtus Matino speranze ridotte al lumicino.

Il Lavello espugna il Comunale di Ugento: per la Virtus Matino speranze ridotte al lumicino.

Il Lavello, del figlio d’ arte Karel Zeman, si impone per 2-1 sulla Virtus Matino al Comunale di Ugento condannando i locali a una sconfitta pesante quanto dolorosa che lascia la squadra di mister Branà inchiodata all’ ultimo posto in classifica a quota 21 punti.
Una gara che per i matinesi, se avesse avuto un altro risultato, avrebbe potuto significare una svolta positiva in questo finale di stagione ma purtroppo, come del resto accaduto in questa disgraziata annata sportivamente parlando, la circostanza non lo ha permesso.
Rimane il rammarico per il risultato dal momento che tutte le altre squadre che lottano per la salvezza non sono riuscite a vincere, però anche questo potrebbe rientrare nelle vicende avverse che si ono susseguite per tutta la stagione nei confronti della squadra.
Eppure la partita non era iniziata male per il Matino che al 25′ si vedeva annullare un gol a D’ Andria arrivato su una respinta di Chironi su tiro di Monopoli.
Il Lavello trova il modo di riorganizzarsi e allo scadere della prima frazione di gioco trova il gol del vantaggio con Onraita che di testa batte Leuci.
Nella ripresa entra Stauciuc al posto di un anonimo Malonga ma la musica non cambia di molto con i lucani che trovano il raddoppio con una punizione di Tapia al 27′ minuto che beffa l’ estremo difensore matinese sul suo palo.
Il tempo di riprendere il gioco e Morra si guadna un calcio di rigore che Palmisano trasforma magistralmente al 29′ minuto.
Da qui alla fine succede ben poco con il Lavello che sfiora il tris e che al fischio finale riesce a portare a casa tre punti con il minimo sforzo.
Per i bianco azzurri di mister Branà la situazione rimane critica, ma mercoledì con il recupero contro il Bisceglie potrebbero riaccendere quella fiammella che, nonostante il vento di questi giorni, continua ad ardere tenendo vive le speranze di agguantare un posto nei playout. Almeno quelle.

Danilo Sandalo

Danilo Sandalo

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