Prova incolore per il Lecce che al “Via del Mare” riesce nell’ incredibile impresa di uscire sconfitto contro il Cittadella e di conseguenza anche di perdere il primato in classifica. Una prova di immaturità ingiustificabile per una squadra candidata ad essere tra le protagoniste del torneo cadetto, ma che puntualmente cade sul più bello proprio quando la possibilità di poter allungare sulle inseguitrici si presenta più ghiotta che mai.
Una sconfitta che fa male alla piazza e alla squadra e che ci si augura non abbia conseguenze psicologiche più incisive sul gruppo che, piuttosto che essere consapevole dei propri mezzi, riesce puntualmente non solo a farsi rispettare ma addirittura a farsi sbeffeggiare da un qualsiasi avversario.
Le motivazioni di tutto ciò sono sicuramente di carattere mentale, ma senza trascurare l’ aspetto tecnico ed atletico.
Tornando alla gara il Cittadella di Gorini si presenta nel Salento in maniera spavalda, come un autentico spauracchio, e dopo neanche 30 secondi dal fischio d’ inizio passa in vantaggio con Mirko Antenucci.
Il Lecce avrebbe anche la possibilità di pareggiare dopo appena tre minuti ma un tiro di Strefezza si stampa sulla traversa con Listowski che non è bravo a ribattere in rete a porta sguarnita.
Il Cittadella continua a macinare gioco ed al 7′ minuto è Mastrantonio a cogliere la traversa dopo una deviazione di Gabriel.
Il raddoppio dei veneti arriva al 65′ minuto della ripresa quando Tounkara ruba palla a centrocampo ad un ingenuo Tuia e si invola verso la porta difesa da Gabriel che nulla può per evitare il gol.
All’ 85 minuto è Lucioni a colpire la traversa con un colpo di testa, facendo intravedere che neanche la fortuna è dalla parte dei giallorossi, ma come si sa la dea bendata aiuta gli audaci.
Passano appena tre minuti e questa volta è Massimo Coda con prepotenza a bucare la rete avversaria alimentando l’ illusione di poter recuperare la partita e la vetta della classifica.
Termina così 2-1 per il Cittadella una gara in cui il Lecce esce ridimensionato sperando possa trattarsi solo dell’ ennesimo incidente di percorso da parte di una squadra che negli ultimi anni è stata più volte la bestia nera dei salentini.
Sperando appunto.
Danilo Sandalo