La stessa media punti ad oggi, ma con l’obiettivo stagionale ridimensionato, pertanto nessun miglioramento tangibile derivato dal cambio tecnico.
E’ il sunto estremo del confronto tra Catalano e Vadacca alla guida del Manfredonia.
Un solo vero “colpo” di mercato indovinato, Malcore, su segnalazione di Vadacca è evidentemente una delle cause di un rendimento assai altalenante in campionato, nonostante un livello tecnico medio modesto.
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Alcune “crepe” di spogliatoio hanno contribuito in maniera decisiva all’esonero di Vadacca, “reo” soltanto di aver condiviso l’ultimo progetto tecnico pur non essendone convinto probabilmente.
Tatticamente a Vadacca è mancata forse la capacità di rendere camaleontico il suo Donia, proteggere in primis la vulnerabile difesa e mostrare maggiore coraggio specie in trasferta.
E Catalano? partito in sordina ha intelligentemente modificato l’assetto difensivo e ottenuto riscontri a gennaio con un’incoraggiante serie utile di risultati e prestazioni, una vera e propria ipoteca sulla salvezza.
Poi a febbraio l’improvvisa inversione di rotta, complice un atteggiamento molle dei ragazzi apparsi quasi “appagati”.
Tuttavia la salvezza è assolutamente alla portata del Donia, il primo ostacolo si chiama Apricena ed è vietato sbagliare.
Stefano Favale
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