ESCLUSIVA – Castellaneta, Lippolis: “La retrocessione? Gruppo giovane e abbiamo perso sicurezza. In coda tanta bagarre e….”

ESCLUSIVA – Castellaneta, Lippolis: “La retrocessione? Gruppo giovane e abbiamo perso sicurezza. In coda tanta bagarre e….”

Ad inizio stagione, quando si chiacchiera sotto l’ombrellone e si fanno i classici pronostici d’estate, il Castellaneta era tra quelle formazioni indiziate a dover sudare la salvezza sino all’ultima giornata nel campionato di Eccellenza.

La squadra è giovane e il girone è difficile con tantissime squadre ben attrezzate. I biancorossi, allenati da mister Lippolis iniziano la stagione soffrendo ma stando sempre sul pezzo (come si dice in termini calcistici). La squadra alterna sconfitte, pareggi e vittorie fino ad arrivare al mercato dicembrino. La dirigenza, per far fronte al mercato, inserisce una figura importante per la categoria ossia Alfredo Piarulli ex ds del Mola e conoscitore della categoria. Arrivano tanti giocatori, quasi tutti giovanotti di belle speranze ma all’uscita dai box del mercato il Castellaneta, inspiegabilmente, spegne la luce. La formazione tarantina inanella una serie impressionante di sconfitte che portano alle dimissioni del Dg Guardascione e del Ds Piarulli. Il culmine di tutto questo è la sconfitta interna con il Vieste (la tredicesima di fila) che porta la matematica retrocessione nel torneo di Promozione.

In tutto questo caos (come abbiamo più volte scritto nei nostri precedenti articoli), l’unico che è rimasto al timone della squadra è stato il tecnico Walter Lippolis, che sta traghettando la squadra dall’inizio della stagione. In esclusiva ai microfoni di calciowebdilettanti.it, abbiamo ascoltato proprio le parole del tecnico tarantino che ha commentato questo deludente periodo e in generale la “disastrosa” stagione del Castellaneta.

Mister, con la sconfitta di domenica è arrivata anche la retrocessione. Fino ad un paio di mesi fa, la squadra sembrava potesse lottare almeno per i playout e di colpo la luce si è spenta sino ad oggi. Cosa è successo?

E’ successo che a dicembre è stata cambiata totalmente la squadra ed è stata molto ringiovanita per problemi di budget. Abbiamo cercato in tutti i modi di fare il meglio ma le altre squadre a dicembre hanno operato ma in modo pesante basta vedere tutte quelle che stanno lì in fondo annoverano, chi più chi meno, gente di spessore e alla lunga abbiamo pagato questa cosa. Quando i risultati sono venuti a mancare, essendo un gruppo di molti giovani hanno perso sicurezza e man mano che andavano le cose, diventava tutto più difficile.

Dopo gli addii di Guardascione e Piarulli, molti si aspettavano anche un suo addio. Cosa l’ha spinta a rimanere sulla panchina di una squadra alla deriva?

Dopo gli addii di Guardascione ed Alfredo (Piarulli ndr), anche io avevo manifestato le mie dimissioni però la società non le ha accettate. Dopo aver condiviso molte gioie stando da tanti anni a Castellaneta, prendendo la squadra dalla Prima Categoria e portandola in Eccellenza, loro non se la sono sentita di mandarmi via e non hanno accettato le mie dimissioni. Quando ho visto il loro manifestare di volermi tenere, la cosa mi ha fatto molto piacere, anche perchè nei momenti di difficoltà la società mi ha sempre tutelato e ho accettato di rimanere. Sono rimasto, pur sapendo, che la situazione era difficile perchè continuavamo a lavorare con molti giovani. Non a caso, nelle ultime settimane stiamo giocando sempre con 5-6 under e molti del 1997 e 1998.

Discorso salvezza: qual’è, secondo lei, la squadra che rischia di più tra quelle impegnate nella bagarre playout?

E’ veramente una bagarre. A parte noi ed il Grottaglie che è un altra squadra che mi stupisce, vedendo la rosa, che sia potuta scendere cosi in basso se la giocano tutti alla pari. C’è l’Hellas Taranto che ha un potenziale buono che ha mostrato in Coppa Italia, c’è il Mesagne che è una squadra rognosa ossia la classica squadra per la salvezza che mette tutta la grinta e la voglia di emergere. Poi ci sono Otranto, Leverano e altre squadre ben attrezzate, direi anche da centro-classifica, che però si sono ritrovate lì e qualcuna deve retrocedere per forza. Fino ai 37 punti sono tutte in bilico e se la giocano tutte sino all’ultimo minuto dell’ultima giornata.

ANTONIO GENCHI

Antonio Genchi

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