Esclusiva: intervista a Giovanni Bucaro, ex amatissimo del Donia

Esclusiva: intervista a Giovanni Bucaro, ex amatissimo del Donia

Giovanni Bucaro, quando stile ed eleganza si incontrano in perfetta armonia. La sua felice e purtroppo breve parentesi alla guida tecnica del Manfredonia (stagione 2009/10) è ancora viva nei ricordi dei tifosi che ancor oggi lo apprezzano.

Chi non ricorda il suo impianto di gioco spettacolare? inequivocabilmente tra i migliori allenatori dell’ultimo decennio della storia del “Delfino”. Quella stagione fu contrassegnata da alcune terribili tragedie, famiglia Marchano e Sabella, e dalla mancata iscrizione al successivo campionato di Lega Pro.

Mister una sola stagione alla guida del Manfredonia, però intensa con la salvezza sul campo e un gran bel gioco espresso dalla sua squadra. Quali ricordi conserva a livello professionale?

“Ho un bellissimo ricordo a livello professionale, dallo staff che mi supportava ai ragazzi che preparavo e contemporaneamente facevano crescere anche me, ed ancora dalla meravigliosa piazza e dalla tifoseria. Purtroppo alcuni episodi tragici in me hanno segnato indelebilmente quella stagione.”

Il suo 4-3-3 di stampo zemaniano è stato innovativo: non tutti intesero che le posizioni di Arigò e Luppi fossero volontariamente invertite per consentire loro di accentrarsi e calciare con il piede naturale, i due esterni bassi Sabatino e Di Pasquale esaltarono questo suo sistema di gioco entusiasmante…

“Ha detto bene, col tempo tutta la squadra assimilò dei concetti che facevano divertire i tifosi.”

Il suo ricordo personale di Franco Mancini, suo vice in quella stagione…

“Di Franco ricordo gli inizi della mia carriera da calciatore a Foggia, dividevamo l’appartamento e quando ascolto qualche canzone di Bob Marley il ricordo va sempre a lui, come collaboratore a Manfredonia mi ha aiutato molto.”

Quali sono i vantaggi di una difesa schierata a 4 piuttosto che a 3? Forse una maggiore copertura?

“Dipende dal lavoro di squadra, chi dice di giocare a tre in realtà gioca con 5 difensori e quindi dovrebbe essere più coperta.”

Dopo la parentesi al Manfredonia, la grande vetrina offerta dalla Primavera della Juventus, immaginiamo grandi emozioni ed arricchimento professionale per lei…

“Sicuramente la Juve è il top per la crescita professionale di un allenatore.”

In seguito altre esperienze, ma l’impressione è che non le sia mai stato offerto un progetto tecnico ambizioso, vero?

“Aldilà del progetto ambizioso, che comunque rimane legato al risultato, preferisco lavorare con chi ha le mie stesse idee.”

Rumors l’hanno riavvicinata al Manfredonia un anno fa, c’è qualcosa di vero?

“Nulla di vero, mi piace aggiornarmi sempre, dalla D alla A.”

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Una sua considerazione tecnica sulla serie D girone H, anche se è forse prematuro. Quali sono le sue favorite e quali le possibili rivelazioni?

“Non conosco ancora bene il girone, ma posso dire che il Manfredonia può diventare una delle rivelazioni.”

Un nuovo progetto tecnico che sappia coinvolgerla appieno quali prerogative dovrebbe avere?

“Sicuramente la voglia della società di giocare un calcio propositivo e non speculativo e la ricerca di giocatori non solo bravi e di prospettiva ma anche che abbiano fame e voglia di sacrificarsi.”

Se un giorno si ripresentasse l’opportunità di tornare al Manfredonia, prenderebbe tale opportunità in considerazione?

“Sicuramente si.”

Ringraziamo della cortese disponibilità Giovanni Bucaro e gli auguriamo di “sposare” al più presto un nuovo progetto tecnico ambizioso e, magari, chissà di rivederlo un giorno alla guida del Manfredonia.

Stefano Favale

Stefano_favale

Presentatore di programmi sportivi televisi. Ideatore ed organizzatore del Gran Galà dello Sport di Manfredonia dal 2013.

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