ESCLUSIVA – Uc Bisceglie, Zinfollino: “Preoccupato dal mercato. Molti nostri richiesti da grandi squadre”

ESCLUSIVA – Uc Bisceglie, Zinfollino: “Preoccupato dal mercato. Molti nostri richiesti da grandi squadre”

Quando Davide batte Golia. Nella maggior parte dei casi, il più grande batte il più piccolo ma non è cosi in casa Unione Calcio Bisceglie. La formazione biscegliese si sta scrollando di dosso l’etichetta di “seconda squadra” o squadra B” della città adriatica ritagliandosi uno spazio importante nel calcio pugliese.

La società presieduta dal presidente Enzo Pedone sono già diversi anni che affronta le stagioni con la giusta serietà e la giusta competenza. Il campionato di Eccellenza è stato raggiunto lo scorso anno ed ora la squadra si sta togliendo belle soddisfazioni diventando una formazione di riferimento della Premier League pugliese. L’apice è stato raggiunto giovedì, quando Moscelli e soci hanno eliminato il gigante Barletta e sono approdati nella finale regionale di Coppa Italia di Eccellenza, dove sfideranno il Team Altamura. Uno degli artefici principali di questo inizio di stagione alla grande è, indubbiamente, il tecnico Gino Zinfollino che abbiamo ascoltato in esclusiva ai microfoni di calciowebpuglia. Con il tecnico andriese abbiamo parlato della finalissima raggiunta con un doveroso occhio di riguardo al mercato, che aprirà i battenti giovedi 1 dicembre.

Mister Zinfollino, nell’ultima giornata è arrivato un pareggio abbastanza deludente contro il Novoli. Quanto ha pesato sulla squadra, soprattutto a livello nervoso ma anche fisico, la sfida di giovedì contro il Barletta?

Bisogna innanzitutto individuare la realtà che siamo. Non possiamo gestire due competizioni ed è normale che se sprechi tante energie in una partita importante, come quella di giovedì, paghi dazio. Non abbiamo una rosa di 23 elementi di cui 20 allo stesso livello ma abbiamo 22 giocatori con 13-14 elementi con cui puoi competere. Serve, oltre alle qualità, anche la mentalità e questo lo abbiamo pagato domenica. La gara? Come approccio è stato anche buono e in una gara dove c’era bisogno di attenzione come giovedi o anche più abbiamo pagato qualche disattenzione. Se analizzo la gara, c’è stata una buona partenza da parte nostra, poi c’è stato un errore e gli avversari si sono caricate. Abbiamo avuto diverse occasioni che se fossimo stati più cattivi avremmo vinto la partita. In questo momento non siamo pronti per competere in due occasioni come Campionato e Coppa. 

A proposito della Coppa. Innanzitutto complimenti per la finale che avete raggiunto, tra l’altro eliminando due corazzate come Bitonto e Barletta. Le volevo chiedere, per una società come l’Unione Calcio questo trofeo è importante solo per il blasone di averlo vinto o è più importante per il dopo, per la strada che la Coppa può dare verso la D?

Essendo una realtà di seconda fascia, arrivare in finale ci da la possibilità di migliorare. La sfida è proibitiva perchè affrontiamo un avversario forte come l’Altamura e non sappiamo che tipo di mercato farà. Se punti a vincere la Coppa per il blasone e la visibilità è normale fare un pensierino alla strada che per noi sarebbe verso il paradiso come la Serie D. Il mercato farà capire tante cose.

Giovedi si aprirà questa sessione invernale. Alcune squadre come ad esempio Cerignola e Barletta stanno facendo già alcune operazioni. Che mercato dobbiamo aspettarci da voi? 

Doveva essere un mercato oculato con la possibilità di migliorarci in base alle nostre forze economiche. Una cosa che da una parte mi fa piacere e dall’altra un pò meno è che diversi nostri calciatori sono stati richiesti e la paura è perdere elementi importanti della rosa. Le sirene delle piazze importanti stanno chiamando diversi elementi chiave della nostra rosa e la cosa ci metterebbe in difficoltà perchè non è facile andarli a rimpiazzare. Il nostro mercato è di attesa sperando di mantenere questo gruppo di calciatori che, nonostante la mancanza di pubblico e di tifosi, sta facendo molto bene. 

Un ruolo fondamentale nel successo dell’Unione Calcio Bisceglie c’è l’ha la società che anche nei momenti difficili l’ha sostenuta. Quanto è importante avere una società vicina che la sostiene anche quando le cose non vanno bene?

La fiducia della società ti rafforza nello spogliatoio e ti da autostima per andare avanti. Ho la fortuna di avere una dirigenza sempre presente al campo e vede il lavoro svolto. Quando i risultati non venivano, anche dopo buone prestazioni, loro valutavano il buon lavoro fatto durante la settimana e la mia passione nel progetto. Li devo ringraziare per la fiducia che mi hanno dato ad inizio stagione ma anche dopo i risultati negativi e questa fiducia ha dato il là alla svolta che si è avuta con la vittoria di Bitonto in Coppa. Stiamo raccogliendo un pò meno ma sono comunque soddisfatto e ringrazio ancora una società attenta che sta vicina al lavoro quotidiano.

Prossima sfida molto difficile al “D’Angelo” di Altamura. Che partità si aspetta in terra murgiana?

Partita difficilissima sulla carta ma abbiamo sempre reagito bene e questo ci deve dare la forza domenica di prepararla bene. Dobbiamo staccarci dal mercato e ricompattarci perchè ci sono calciatori che hanno le batterie scariche e abbiamo due calciatori importanti squalificati come Pinto e Moscelli. Devo tentare di recuperare qualche giocatore che è agli sgoccioli da problemi fisici ma ho paura che possa accadere qualcosa giovedi in sede di mercato.

Siamo quasi alla fine del girone di andata e tra coppa e campionato le avete affrontate quasi tutte. Qual’è, secondo lei, la squadra che ha qualcosa in più delle altre e può vincere questo campionato?

A livello di potenzialità generale, il Cerignola ha qualcosa in più delle altre in quanto può contare su una società importante, una tifoseria che ti può trascinare ma al momento chi sta esprimendo il miglior calcio è il Bitonto. Poi c’è l’Altamura che sulla carta è la squadra con i calciatori più importanti della categoria. Chi sarà bravo in sede di mercato a puntellare sarà la squadra che vincerà. 

Giovedi avete vinto ed eliminato il Barletta, forse la più grossa delusione fin qui. Avendola vista da vicino, come giudica la situazione a Barletta? Cosa non funziona?

La garanzia era ed è il direttore sportivo De Santis che conosce bene la categoria. L’ambiente di Barletta, dove ho lavorato nel settore giovanile, è un pò particolare in quanto vive molto di alti e bassi. Magari, all’inizio, la squadra non ha inanellato i primi 3-4 risultati pieni e questo ha tolto certezze dando all’ambiente il pessimismo. Questo si è riversato sui calciatori che magari non hanno avuto la personalità per uscirne. Il direttore, forse, non ha trovato ancora la chiave di lettura ma da quello che ho letto stanno cercando di ricostruire una grande squadra a dimostrazione di quanto ci tiene la società. 

ANTONIO GENCHI 

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Antonio Genchi

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