Bari, contro il Perugia altra prova scialba. 0-0 in un deluso “San Nicola” e la vittoria manca da metà dicembre

Bari, contro il Perugia altra prova scialba. 0-0 in un deluso “San Nicola” e la vittoria manca da metà dicembre

Delude ancora il Bari targato 2017 che non va oltre lo 0-0 casalingo contro il Perugia. I biancorossi dovevano riscattare la debacle subita a Cittadella ma il primo dei due turni casalinghi consecutivi (l’altro sabato pomeriggio alle 18 contro il Vicenza) mostra ancora i limiti dei galletti che pagano una condizione atletica non all’altezza e un gioco che, senza il famoso regista tanto cercato da Sogliano, stenta a decollare. La vittoria manca, ormai, da quattro turni con tre pareggi (Ascoli, Spal e Perugia) e una sconfitta (Cittadella).

Colantuono opta per un 4-2-3-1 tenendo fuori Riccardo Maniero (per lui si parla di una imminente cessione) con il tridente Parigini, Brienza e Furlan dietro Floro Flores. Esordio a centrocampo per Salzano, al fianco di Fedele. Il Perugia mette in campo tutti e tre gli ex con il fischiatissimo Belmonte sulla destra, Dezi a centrocampo e Guberti nei tre davanti. L’inizio di match è di marca barese: Fedele ci prova da fuori area con il pallone che termina di poco alto. Il primo squillo dopo due soli giri di lancette sembra promettere bene ma chi sperava in un match divertente rimarrà parecchio deluso. La risposta del Perugia arriva al 18esimo con un colpo di testa di centrale di Mustacchio che fa il solletico a Micai. Al37esimo è Brienza ad avere sui piedi il pallone giusto ma il tiro dell’ex bolognese fa fare bella figura a Brignoli. Nel tentativo di chiudere sul 20 biancorosso, si fa male il perugino Mancini che viene portato via in barella tra gli applausi del “San Nicola” e al suo posto entra Monaco. Il tempo si chiude con un timido tentativo di Floro Flores che scorre a lato. Nella ripresa, i quasi 15mila presenti si aspettano una gara più ricca di azioni ma le due squadre premono il tasto “Pausa” fino al 90esimo. Nella seconda frazione, le occasioni da gol sono praticamente inesistenti con l’unico tentativo di marca barese targato Floro Flores ma il 33 barese spara addosso a Brignoli. Le due squadre si controllano a vicenda e portano alla fine il risultato sullo 0-0. Il Bari esce tra i fischi dei propri tifosi a dimostrazione della delusione per la prestazione odierna mentre viene applaudito l’ex Dezi che lascia il campo salutando la curva biancorossa.

Al di là dello 0-0 e del peso specifico del pareggio, il Bari è apparso lento, macchinoso e senza idee. Il 4-2-3-1 del tecnico romano mette in evidenza le carenze del centrocampo barese con Fedele e Salzano che dimostrano, una volta di piu il primo e la prima volta il secondo, di non essere dei registi (mancava Basha e l’assenza del calciatore albanese si è sentita). Le fasce con Parigini e Furlan sembrano promettere bene ma appena il Perugia trova le contromisure i due esterni si spengono e lasciano entrambi il campo. Si salva, nella grigia giornata del galletto, la fase difensiva con Tonucci che da sicurezza al reparto annullando il tridente offensivo umbro. A proposito di fase offensiva, Floro Flores anche oggi ha cercato di darsi da fare ma ha predicato nel deserto con un Brienza che appare lontano parente di quello ammirato nel 2016. Maniero viene fatto entrare nella ripresa ma anche lui non riesce a spaccare il match. Con il mercato aperto sino a martedì alle 23, ci sarà da monitorare i movimenti in entrata ed in uscita che porterà avanti il diesse biancorosso Sean Sogliano: a questa squadra, anche oggi si è avuta una controprova, serve maledettamente un regista, un uomo d’ordine che nei sogni di tifosi e dirigenza potrebbe essere Di Gennaro del Cagliari. Il calciatore milanese, comunque, difficilmente arriverà in Puglia visto che il Cagliari lo ha convocato per il match di campionato e difficilmente se ne vorrà privare.

BARI: Micai, Sabelli, Tonucci, Capradossi, Morleo, Fedele, Salzano, Parigini, Brienza, Furlan, Floro Flores.

PERUGIA: Brignoli, Di Chiara, Mancini, Volta, Belmonte, Ricci, Brighi, Dezi, Guberti, Mustacchio, Forte.

ANTONIO GENCHI 

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Antonio Genchi

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