Niente festa, coriandoli ed abbracci al “San Nicola”. Chi si aspettava la festa promozione dei biancorossi è rimasto deluso con il Bari incapace di affondare la rimaneggiata Fidelis Andria che porta via uno 0-0 dal derby.
Pubblico delle grandi occasioni al “San Nicola” con l’impianto di Via Torrebella che si mette il vestito buono per una partita decisiva. Qualche ora prima, infatti, il Catanzaro non è andato oltre il pari al “Menti” di Castellammare di Stabia dando ai galletti il primo match point. Sono 25mila gli spettatori assiepati pronti a spingere Antenucci e soci verso un obiettivo inseguito da tre anni.
Mignani, finalmente, ritrova tutta la rosa a disposizione e opta per Galano a sostegno di Antenucci e Cheddira. Per il resto confermata la formazione vittoriosa in quel di Vibo Valentia con Gigliotti che vince il ballottaggio con Valerio Di Cesare. La Fidelis Andria, penultima della classe, arriva al match affamata di punti e con tantissime defezioni tra infortuni e squalifiche: il tecnico Di Bari deve fare a meno di Di Piazza, Bubas, Gaeta, Risolo e da spazio ad un 4-2-3-1 con Sorrentino unico riferimento in attacco.
L’inizio è impacciato per il Bari che non riesce a costruire azioni degne di nota al cospetto di una Fidelis venuta a fare la sua partita. Il pressing biancazzurro manda in tilt le fonti di gioco biancorosse che provano ad affidarsi ai lanci lunghi ma la difesa ospite mette sistematicamente in fuorigioco Antenucci e Cheddira.
La ripresa si apre sotto la falsa riga del primo con un Bari che costruisce male ed una Fidelis ben chiusa a protezione del portiere Saracco. Ci prova Maita ma il tiro del mediano messinese è schermata dalla difesa poi è Cheddira a provarci di testa ma la sua girata trova un attento portiere ospite. La Fidelis ci prova al 62′ con Carullo che dalla sinistra mette in mezzo per Sorrentino che anticipa il suo marcatore e calcia ma il suo tentativo è ampiamente fuori dalla porta difesa da Polverino. Mignani tira fuori dalla mischia Maita, D’Errico e Antenucci inserendo Mallamo, Bianco e Citro. L’ingresso dell’ex fantasista del Frosinone da vivacità alla manovra con lo stesso Citro che protesta per la mancata assegnazione di un penalty. Esce anche Galano per Simeri: gara molto sottotono per il 19 biancorosso che esce tra i fischi copiosi del “San Nicola”. I cinque minuti di recupero vedono un forcing “soft” del Bari che ci prova con Mazzotta e Cheddira ma nel primo caso Saracco blocca in due tempi mentre il tentativo dell’italo-marocchino è alto sulla traversa. Triplice fischio e 0-0 finale tra il disappunto generale.
Parlare di mancata occasione sarebbe riduttivo per il Bari. Nella giornata perfetta con le rivali che steccano ed un pubblico da categoria superiore, l’unico assente è proprio l’attore protagonista ossia la squadra di Mignani. Una partita brutta, senza mordente giocata contro un avversario modesto e che arrivava al match con tante assenze. Una delusione per una città che sperava e meritava di vivere una serata di festa ma che dovrà aspettare, quantomeno, una settimana per togliere lo spumante dal freezer. Nel grigiore di una partita come quella di oggi pomeriggio difficile salvare qualcosa con i trascinatori che non hanno dato il solito contributo come Maiello. D’Errico e Maita nonchè il capitano Antenucci. Non hanno convinto, inoltre, alcune scelte di Mignani: tenere in campo Galano per oltre 80 minuti non si è rivelata una scelta saggia cosi come togliere anzitempo un Antenucci, sempre spauracchio li davanti, ha destato molte perplessità. La classifica sorride, comunque, ai ragazzi di Mignani che mantengono 10 punti di vantaggio a 4 giornate dal termine. Domenica prossima a Latina altro match-point: in caso di vittoria dei biancorossi al “Francioni” sarà Serie B al di là del risultato del Catanzaro. Sbagliare è umano ma perseverare sarebbe diabolico.
Bari (4-3-1-2): Polverino; Celiento, Terranova, Gigliotti, Mazzotta; Maita, Maiello, D’Errico; Galano; Antenucci, Cheddira. All. Mignani
Fidelis Andria (4-2-3-1): Saracco; Monterisi, Benvenga, Alcibiade, Nunzella; Urso, Bonavolontà; Ciotti, Casoli, Carullo; Sorrentino. All. Di Bari
Antonio Genchi