Oltre al danno in agguato pare vi sia anche la beffa! Proprio così perchè è quello che rischiano di subire moltissimi dirigenti, ma soprattutto tifosi, di tante squadre di Serie D, specialmente quelle che si trovavano invischiate nella lotta per non retrocedere. Proprio così, perchè dal Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti è emersa la proposta, votata all’ unanimità e che sarà portata al prossimo Consiglio Federale i primi di giugno, di cristallizzare le classifiche maturate prima della sosta forzata dovuta all’emergenza sanitaria legata al Covid-19: prime di ogni girone promosse in C, mentre le ultime quattro retrocesse in Eccellenza.
Una decisione che se dovesse essere presa sarebbe a dir poco discutibile, giusto per usare un eufemismo, e che sarebbe l’ ennesima pugnalata al cuore dello sport più bello del mondo.
Nel girone H a farne le spese sarebbe il Nardò Calcio che attualmente occupa la quartultima posizione insieme a Nocerina e Grumentum a quota 27 punti e pertanto sarebbe condannato alla retrocessione “d’ufficio” nonostante il calendario prevedesse ancora 8 partite da giocare per terminare il campionato in corso.
Sulla vicenda, oltre al presidente Donadei, si è espresso anche Antonio Vincenti amministratore delegato della società neretina il quale in linea con tutti gli sportivi ed appassionati granata e non solo ha manifestato incredulità per la “sentenza” che potrebbe andare maturando, ma nello stesso tempo grinta e determinazione per combattere l’ eventuale ingiustizia che potrebbe abbattersi sul sodalizio neretino. Il dirigente granata infatti ha affermato: “Apprendiamo con sconcerto ed incredulità della proposta formulata dalla LND, nella riunione tenutasi ieri, di congelare le classifiche e di procedere alla retrocessione di quattro squadre per ogni girone. Una decisione del tutto inaspettata e priva di qualsiasi logica, da qualunque profilo la si guardi, e che ci ha lasciato sbigottiti. Ovviamente nulla è perduto, questo è solo il primo step che, con fiducia e buon senso, ci auguriamo non solo che venga respinto dal Consiglio Federale, ma che non venga del tutto recepito, mancando dei fondamenti giuridici e sportivi. L’AC Nardò non molla e percorrerà tutte le strade possibili-anche quella di una Interrogazione Parlamentare-per la tutela e la conservazione della categoria che, non dimentichiamolo, la vede al primo posto per blasone e numero di campionati disputati e che nel percorso del campionato stava assolutamente meritando. Ci sentiamo defraudati alla pari di altre squadre con le quali uniremo le forze per questa battaglia di civiltà, di morale, di etica, umana e giuridica. Questa decisione, in un momento tragico non solo per l’Italia, ma per tutto il pianeta, significa unire il danno alla beffa e quindi non avere rispetto delle persone e delle società e del lavoro e dei sacrifici fatti”.
Insomma con il campionato di Serie A che dovrebbe riprendere ed occupare l’ estate italiana, il mondo del calcio per non farsi mancare le polemiche ha pensato giustamente di dirottare le attenzioni sulle categorie minori creando sconcerto, apprensione e delusione. Una condizione che se dovesse realmente verificarsi rischierebbe di creare ancora più distanza tra lo sport e gli sportivi che lo seguono e lo amano. Sarebbe l’ ennesima frattura che porterebbe ancora una volta sicuramente verso una strada di non ritorno.
E siamo solo all’ inizio, ma auspichiamoci tutti che il buon senso possa prevalere per salvaguardare i valori dello sport di cui tutti abbiamo veramente bisogno.
Danilo Sandalo