Bisceglie-Lecce 1-2. Una sconfitta immeritata per gli stellati contro la capolista

Bisceglie-Lecce 1-2. Una sconfitta immeritata per gli stellati contro la capolista

Una partita dall’amaro in bocca per il Bisceglie senza guida ma con grande determinazione e motivazione, utile a resistere all’onda d’urto di un Lecce a tratti irriconoscibile nell’anticipo di questa ventiquattresima giornata del campionato di serie C.

Pino Alberga, allenatore dei portieri e tecnico ad interim dei nerazzurri, schiera i suoi con un 3-5-2, pronto a diventare 5-3-2 in fase di copertura con il rientro di Giron e Markic ed il duo offensivo Jovanovic-Ayina. Mister Fabio Liverani ha schierato un 4-3-3 a trazione anteriore con Tsonev a supporto della coppia Saraniti-Torromino.

Un Lecce che inizialmente ha mostrato i denti facendo venire i brividi a Crispino sin dal quarto minuto con il tiro cross ingannevole di Di Matteo deviato con qualche difficoltà in calcio d’angolo. Sugli sviluppi del corner tentativo di Ciancio di prima intenzione andato abbondantemente a lato.

Il Bisceglie in crescita nel corso del primo tempo, ha creato preoccupazione nelle trame difensive salentine sfruttando la velocità di Ayina e le rapide discese di Giron dalla sinsitra; i giallorossi hanno tremato al tredicesimo con Jovanovic che, ricevuto pallone dalla destra, ha provato a servire Montinaro anziché concludere, anticipato da Marino. Perrucchini poco dopo è stato reattivo in uscita sul cross teso di Giron atto all’incornata del sempre pronto Ayina e subito dopo lo stesso baluardo salentino ha tenuto immacolata la porta sui pericolosi fendenti da fuori area dei due esterni francesi.

Dall’altro versante Crispino è stato attento al minuto 35 sullo sganciamento di petto di Torromino pronto a servire bomber Saraniti: sicuro nell’uscita il portiere ex Como.

La ripresa si è aperta con il Lecce perentoriamente in vantaggio, ma quante polemiche sul gol: lancio verso Torromino, apparso a quasi tutti in netta posizione di offside. L’attaccante, distante diversi metri rispetto a qualsiasi altro giocatore coinvolto nell’azione, ha avuto tutto il tempo per coordinarsi e scagliare un diagonale che è passato tra le braccia di Crispino scatenando le proteste dei 1300 spettatori biscegliesi accorsi allo stadio “Gustavo Ventura”.

Il Bisceglie non è rimasto a guardare provando con Markic subito dopo un minuto di testa da calcio piazzato, con Perrucchini reattivo sull’inzuccata. Al secondo tentativo il difensore croato ha fatto invece centro ristabilendo il meritato equilibrio: corner di Toskic e Markic sul recupero dalla distanza si fa trovare pronto sotto porta infilando il portiere in uscita disperata.

Due minuti più tardi Jovanovic ha provato in girata di testa sulla diagonale di Delvino dall’out di destra trovando sempre attento Perrucchini. All’ora di gioco è subentrato Costa Ferreira il quale dopo quattro minuti ha scaldato le mani di Crispino con un tiro in diagonale deviato in corner; sul susseguente calcio d’angolo colpo di testa del mascherato Arrigoni che ha fatto la barba al palo.

Ancora un altro intervento efficace di Crispino in uscita su Matteo Di Piazza al settantacinquesimo, entrato da alcuni minuti, che non ha saputo approfittare di uno svarione di Markic sparando clamorosamente sul corpo del portiere.

Questo è stato il viatico al gol decisivo per la capolista giunto a nove minuti dal termine: pasticcio nerazzurro sui sedici metri sul pallone invitante di Ciancio per Saraniti che con una girata sul primo palo ha trasformato nel gol dell’1-2 l’unica incertezza difensiva del Bisceglie di tutta la sfida.

Nel finale ancora Lecce vicino al colpo fatale con la traversa colpita da Armellino sugli sviluppi del dodicesimo calcio d’angolo a favore degli ospiti e successivo forcing finale dei nerazzurri, vicini al meritevole pareggio con il destro del neo entrato Prezioso dai venticinque metri, bloccato dal portiere, con la spaccata di Jurkic diretta addosso a Perrucchini e negli ultimi secondi di recupero con la voleé di Dentello Azzi finita sull’esterno della rete ingenerando la disperata illusione del gol.

Al triplice fischio applausi a scena aperta per i nerazzurri, alla terza sconfitta consecutiva con ancora 27 punti in classifica ma che han dato ampi segnali di ripresa dopo l’esonero del tecnico Nunzio Zavettieri.

BISCEGLIE-LECCE 1-2

Bisceglie (3-5-2): 1 Crispino, 5 Petta, 6 Jurkic, 9 Jovanovic (dal 70° 25 Azzi), 10 Toskic (dal 76° 19 Vrdoljak), 13 Giron, 14 Ayina, 15 Delvino (dall’82° 7 D’Ursi), 17 Montinaro (dal 70° 11 D’Ancora), 21 Risolo (dall’82° 16 Prezioso), 24 Markic. Allenatore: Giuseppe Alberga. A disposizione: 12 Vassallo, 3 Russo, 4 Diallo, 8 Pirolo, 22 Alberga.
Lecce (4-3-3): 22 Perucchini, 2 Riccardi, 3 Di Matteo, 4 Mancosu, 6 Arrigoni, 7 Torromino (dal 63° 9 Di Piazza), 15 Marino, 21 Tsonev (dal 59° 8 Costa Ferreira), 23 Ciancio (dall’83° Legittimo), 29 Armellino, 35 Saraniti (dall’83° 40 Selasi). Allenatore: Fabio Liverani. A disposizione: 1 Chironi, 13 Valeri, 14 Megellaitis, 18 Caturano, 20 Dubickas, 25 Gambardella, 30 Persano, 34 Legittimo, 12 Vicino.
Arbitro: Daniele Viotti di Tivoli.
Assistenti: Ruben Liberato Angotti di Bologna e Alessandro Salvatori di Rimini.
Rete: 47° Torromino, 54° Markic, 81° Saraniti.
Note: 1291 spettatori; incasso €11972. Ammoniti: 22° Montinaro, 24° Di Matteo, 51° Markic. Calci d’angolo: 4-12.

Bartolomeo Pasquale

Bartolomeo Pasquale

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