Termina a reti inviolate il derby salentino di Serie D tra Nardò e Virtus Matino. Un pareggio che in realtà serve a poco ad entrambe le squadre impegnate nella lotta per la salvezza, con i padroni di casa penultimi in classifica a quota 28 punti ed i bianco azzurri matinesi relegati all’ ultimo posto con soli 21 punti.
Un risultato che però potrebbe fare morale soprattutto per gli ospiti reduci da tre risultati utili consecutivi ma soprattutto capaci di reagire dopo l’ ennesimo pareggio incredibile subito domenica scorsa contro la Casertana a tempo scaduto e che rappresenta ancora una volta l’ assurdità di un’ annata a dir poco beffarda.
Per i granata il pareggio equivale a una mezza sconfitta perchè arrivato in casa, in un derby contro una diretta concorrente per la salvezza.
Una partita vera, combattuta sotto tutti i punti di vita dai protagonisti scesi in campo, con i neretini capaci di andare vicini al gol nella prima frazione di gioco dove solo un grande Leuci ed il palo colpito da Mengoli tengono lontani i pericoli respingendoli al mittente.
Nella ripresa il Matino torna in campo con più convinzione e fa la sua onesta partita attaccando e cercando di colpire un toro stanco sia fisicamente che mentalmente, ma la sfortuna e la scarsa lucidità in fase conclusiva da parte di Malonga e Morra hanno la meglio.
La zona playout per il Matino ora dista 8 punti, con il terzultimo posto occupato dal Bisceglie che ieri ha pareggiato per 1-1 contro il Bitonto.
Un’ impresa ardua, proibitiva e che forse anche nel migliore dei casi potrebbe non bastare, ma questa squadra ha dimostrato di esserci e di essere viva ogni volta che veniva considerata “morta”, ma soprattutto di stare lottando con tutte le proprie forze nei confronti di avversità che avrebbero tagliato le gambe e distrutto il morale a chiunque ma non (ancora) a questi ragazzi che stanno attuando una ribellione titanica e che comunque vada a fine campionato andranno applauditi. Con a capo il loro mister, condottiero impavido, coraggioso e capace che sta traghettando la propria squadra a crederci ancora. A crederci sempre, a prescindere.
Danilo Sandalo