-ESCLUSIVA- Virtus Matino, parla il capitano Damian Salto:”Non vedo l’ora di tornare a giocare. Maradona un simbolo”.

-ESCLUSIVA- Virtus Matino, parla il capitano Damian Salto:”Non vedo l’ora di tornare a giocare. Maradona un simbolo”.

Damian Salto, capitano della Polisportiva Virtus Matino, ha raccontato senza peli sulla lingua il suo modo di vivere il calcio e la vita. Da diversi anni ormai si trova in Italia dove ha giocato con Avetrana, Altamura, Nocerina, Deghi Calcio instaurando un rapporto d’ amore con il territorio grazie alle bellezze paesaggistiche ed ai rapporti d’ amicizia che sono diventati “familiari” come lui stesso ha affermato.
In questo periodo di pausa forzata si trova in Argentina dove sta continuando ad allenarsi per farsi trovare pronto non appena il campionato dovesse riprendere.
Come tutti gli argentini ha una passione sproporzionata per il calcio, ma anche una grande forza e determinazione per non arrendersi mai. La stessa forza dimostrata e trasmessa al popolo argentino da Diego Armando Maradona, suo grande idolo ed icona indiscussa di ogni amante di questo sport.

Ciao Damian, innanzitutto come stai e come stai vivendo questo periodo di pausa forzata?

E’ un periodo particolarmente difficile per tutti noi che siamo abituati a stare nello spogliatoio con compagni e staff e fare allenamento ogni giorno, quindi ci manca quel rituale. Al di là di essere qui in Argentina con la famiglia manca tantissimo il nostro lavoro.

Nei giorni scorsi è circolata una lettera che porta la firma dei capitani delle squadre pugliesi che militano nel campionato di Eccellenza, nella quale chiedete di riprendere a giocare quanto prima sia per una questione economica, sia per quanto riguarda la salute di ognuno di voi. Credi che sarete ascoltati o ancora una volta prevrrà l’ arroganza, la sordità e la cecità di chi non vuol sentire e vedere appositamente per non assumersi responsabilità?

Mi auguro di si. Ognuno sta mettendo la propria collaborazione e tutti aspettiamo e vogliamo tornare perchè siamo tutte persone che vivono di calcio al di là del bonus che percepiamo e che siamo disposti a mettere a disposizione delle società affinchè vengano prese le contromisure necessarie per tornare a giocare il prima possibile.

Quindi che sensazioni hai circa la ripartenza?

La mia sensazione personale è di fiducia di tornare a giocare a Marzo. Ogni giorno mi sveglio con questo pensiero perchè è la mia e nostra passione e se ti manca quella non riesci ad essere te stesso al cento per cento.

Parliamo d’ altro. Ormai sono diversi anni che giochi in Italia ed in particolar modo nelle regioni e province del Sud. C’è qualcosa che ti ha particolarmente colpito e che accomuna questi territori con l’ Argentina tuo Paese d’ origine?

E’ vero ho giocato sempre al Sud, dove ho trovato posti bellissimi, un mare mai visto e persone bellissime. Il posto che più si avvicina a casa mia, Buenos Aires, è Nocera avendo giocato con la Nocerina, per come loro vivono il calcio e la città. Ma in generale mi piacciono molto la Campania ed il Salento.

Il poeta argentino Jorge Luis Borges sosteneva che “Ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per strada lì ricomincia la storia del calcio”. Secondo Te il calcio è solo un gioco oppure è davvero arte e poesia che racchiude una storia da raccontare sempre più nuova?

Si per me il calcio non è solo un lavoro. Io qui in Argentina ho una scuola calcio dove prendo i ragazzini dalla favela per farli giocare a calcio e toglierli dalla strada, per far capire il valore della vita e dello stare insieme. E’ più di una passione per me tutto questo.

Il più grande artista, poeta e per molti “Dio del calcio” è stato Diego Armando Maradona, guarda caso anche lui argentino. E’ un caso che il più grande calciatore di tutti i tempi sia stato sudamericano? Inoltre Diego per voi argentini rappresenta più l’ artista ed il poeta del calcio oppure un grande uomo che è riuscito a ridare dignità a un popolo martoriato ed umiliato dalla dittatura militare?

Per noi Maradona rappresenta tante cose. Ogni persona che ha giocato a calcio ha sognato di essere Maradona. Inoltre ci ha fatto capire una cosa molto importante, che non sempre vince la squadra con più soldi, ma si vince con la passione e la determinazione. Era un grande esempio di sacrificio, di lavoro e passione.

C’è una frase a cui ti ispiri per cercare di superare ogni giorno gli ostacoli sia in campo che nella vita?

Non proprio. Cerco sempre di avere una motivazione essendo una persona positiva. Pretendo il massimo da me stesso e dico ogni domenica anche ai miei compagni di darci una mano perchè è tutti insieme che si raggiungono obiettivi e risultati.

In estate sei arrivato a Matino. Com’è nata questa proposta e questa scelta?

Sono arrivato al Matino perchè conoscevo Cristina la presidente, il prof. Simone e mister Branà avendoli avuti ad Avetrana. So come lavorano e inoltre ho creduto molto nella presidentessa perchè è una persona che vuole migliorarsi ogni anno ed è proprio quello che cerco anche io.

Se il campionato non dovesse riprendere pensi di rimanere ancora in Italia anche il prossimo anno oppure valuteresti di ritornare in Argentina?

Per come è la situazione non si può sapere ancora. Se il calcio non riprende non so cosa farò. Da questo virus abbiamo imparato che bisogna vivere alla giornata.

Per finire, tra il Sudamerica, ed in particolare l’ Argentina, ed il Salento sembra ci sia un legame quasi immaginario quanto forte ed inossidabile considerando che fin dall’ esordio del Lecce in Serie A nel 1985 sono arrivati gli argentini Barbas e Pasculli, quest’ ultimo campione del mondo con la nazionale a Messico 1986 da calciatore del Lecce, i quali si sono letteralmente innamorati di questa Terra (Pasculli ci vive tutt’ ora). Successivamente è stata la volta di Giacomazzi, Chevanton e Lima che vivono stabilmente nel Salento.
Una volta terminata la carriera pensi anche tu di seguire le orme di questi grandi campioni sudamericani e stabilirti definitivamente da queste parti?

E’ un posto che mi piace tanto dove ho trovato persone ed amici come una famiglia. Inoltre c’è il mare che è il più bello che abbia mai visto. Può essere una possibilità che a fine carriera mi stabilisca qui, quindi non dico niente per ora.

Ultimissima domanda secca: River o Boca?

Ahahahah…è una domanda molto semplice…ovviamente Boca Juniors la migliore squadra con i più grandi giocatori al mondo, Maradona, Tevez, Riquelme!!!

Grazie Damian a presto!

Grazie a Te e speriamo di ritornare presto!

Danilo Sandalo

Danilo Sandalo

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