( Si ringrazia Virtus Matino Calcio Live per la concessione dell’ immagine di copertina )
Dopo la vittoria in campionato arrivata domenica scorsa, sul neutro di Francavilla Fontana, grazie a un perentorio 5-0 ai danni dell’ Audace Barletta, a Matino si respira ancora aria di festa.
Proprio così perchè la città e gli stessi protagonisti ancora non riescono a rendersi conto dell’ entità dell’ impresa raggiunta e probabilmente ci vorranno ancora alcuni giorni o addirittura settimane per capacitarsi del traguardo ottenuto e capirne l’ importanza.
Del resto, a Matino, la Serie D mancava da quasi un trentennio, 28 anni per l’ esattezza, tanto che all’ epoca si chiamava addirittura Interregionale ed i campi sui quali si giocava spesso erano in tufo.
Oggi il Campionato Nazionale Dilettanti è un signor torneo, con squadre di prim’ ordine, basti pensare che nelle ultime edizioni ci sono state compagnini del calibro di Bari, Palermo, Messina, Taranto, Foggia, Casarano, e così via.
Per una realtà piccola come Matino questo traguardo è da considerarsi storico dal momento che è stato raggiunto con tanta programmazione e caparbietà, partendo cinque anni fa dalla categoria più bassa presente nel calcio nazionale, ossia la Terza Categoria, e scalando annualmente le varie serie fino ad arrivare a giocarsi una finale regionale nella Premier League Pugliese.
Il percorso è stato difficile, basti pensare che fino a tre giornate dalla fine il Matino rischiava di rimanere fuori dai playoff, per poi riuscire a guadagnarseli dimostrando una grande grinta e Garra sudamericana, grazie ai gol di Salguero ed alle grandi prove di tutta la squadra di Branà.
Il resto è storia rappresentata dalla grandissima vittoria di Martina Franca, dall’ epica vittoria nella finale di Otranto contro il De Cagna e dalla memorabile finale regionale di Francavilla Fontana contro l’ Audace Barletta.
Una stagione da incorniciare e che rimarrà indelebile nei ricordi di tutti coloro che hanno seguito da vicino le imprese della squadra della presidentessa Costantino.
Un qualcosa che forse a parole non si può spiegare ma che i protagonisti hanno provato a fare, a partire proprio dagli artefici di questa vittoria, ossia la numero uno della società ed il tecnico Branà.
Cristina Costantino: Sono al lavoro notte e giorno per scalare la montagna burocratica per l’ iscrizione alla Serie D e varie problematiche inerenti. Per questo non sono neanche riuscita a godermi totalmente la vittoria perchè sono una persona che quando assume un impegno sente il peso e la responsabilità di quello che fa.
Per quanto riguarda l’ aspetto tecnico ci siamo presi una settimana di tempo per decidere meglio su chi riconfermare e su quali possano essere gli eventuali innesti per il prossimo campionato di Serie D.
Giuseppe Branà: Ancora non è facile capire quello che è successo, ma sono contento perchè è stato un anno assurdo ed interminabile in cui la ripresa dopo cinque mesi è stata abbastanza dura. Questa è la vittoria del lavoro di tutti e spero di continuare in Serie D perchè l’ ho conquistata sul campo e mi auguro possa avere la possibilità di farlo.
L’ emozione di domenica poi è stata qualcosa di indescrivibile che mi porto ancora dentro.
Alberto Tundo: Parto col dire che nonostante si tratti per me della terza promozione con il Matino, dato che sono qui da tre anni, e anche se quella della scorsa in promozione non è stata guadagnata sul campo, quest’ ultima ha avuto un sapore davvero speciale, perché è stata guadagnata domenica dopo domenica, minuto dopo minuto, dal momento che per un intero mese abbiamo solo lavorato pensando che quello sarebbe potuto essere l’ultimo allenamento, l’ultimo tampone… questo ci ha reso invincibili agli occhi di tutti, ci ha permesso di affrontare tutto in maniera serena e spontanea, semplicemente per cercare di stare più tempo insieme, inseguire la nostra passione e i nostri sogni giorno dopo giorno.
Si è creata tra noi una sorta di empatia dove non era più necessario dirci le cose perchè sapevamo che per ogni cosa potevamo contare l’uno per l’altro, questo non solo tra noi giocatori ma anche con staff tecnico e società. E’ stata davvero una sensazione unica!
Andrea Poletì: Appena Sono arrivato qui a Matino era la mia prima esperienza tra i grandi, ero carico ma avevo anche un po’ di paura , fortunatamente i miei compagni e soprattutto il mister mi hanno fatto sentire a mio agio fin dall’inizio, ma non avrei mai immaginato di arrivare a giocare una finale per la Serie D ,è stata un’emozione unica aver portato il Matino dopo tanto tempo in un palcoscenico così importante
Graziano Facundo: Sono felice per il traguardo raggiunto. È stata una stagione molto difficile per tutto quello che è successo. Ringrazio la città di Matino per aver accolto me e mia moglie in modo così amichevole. Complimenti e grazie alla società per la fiducia, grazie allo staff e ai miei compagni di squadra per la fantastica stagione e grazie ai tifosi che sono stati un’arma in più in campo.
Davide Cavalieri: La cosa che più mi vien fuori, oltre alla felicità ed alla gratitudine, è l’ orgoglio di aver fatto parte di questo gruppo, non solo perché abbiamo vinto il campionato, ma per come lo abbiamo riuscendo ad uscire dalle difficoltà. Da queste situazioni si vedono le persone di valore. E lasciami ringraziare ognuno che, sia da lontano o da vicino, ci ha fatto da supporto e dirgli che questo titolo è pure per loro.
Pasquale Musco: Sono arrivato qui a Matino per puro caso quando ormai tutto sembrava finito ed in molti di eravamo rassegnati al fatto che l’eccellenza non sarebbe ripartita.
Invece, quando la mia società ha deciso di non riprendere il torneo, si è fatta avanti questa splendida società che in questo calcio malato è difficile da trovare.
Mi sono sentito fin da subito a casa per l’ accoglienza che mi è stata data sia dai miei compagni di squadra che dalla società che, come ho già detto in precedenza, è stata fantastica.
Sono davvero contento che mi sia stata data fiducia per contribuire alla vittoria di questo campionato e spero che un giorno ci si possa rincontrare per scrivere nuove pagine di storia insieme.
Damian Salto: La partita di domenica rimarrà nella storia perchè non è facile vincere una finale per 5-0 e questo dimostra la grandezza di questa squadra. Noi sapevamo ed eravamo consapevoli del nostro valore e ci abbiamo creduto fino alla fine lavorando a testa bassa quando le cose non andavano molto bene.
Per me è stata una stagione fantastica in cui ho indossato la fascia di capitano che è stata un’ emozione e una responsabilità in più. Ora godiamoci qualche giorno di relax e poi se ne riparlerà.
Nicolas Marin: Dal primo minuto in cui sono arrivato a Matino mi sono sentito a casa grazie alla vicinanza di tutto lo staff che non ci ha fatto mai mancare niente. Siamo sempre stati una grande famiglia, non solo noi argentini, e lo si è visto da fuori. Inoltre avevamo una grande “fame” di vincere e rilancirci dopo le ultime esperienze ed i risultati si sono visti. Per me è stato un grande onore indossare questa maglia e dopo dieci anni che sono in Italia sono riuscito a vincere il primo trofeo, per questo sono molto felice per la scelta fatta nella mia carriera.
Giulio Fina: Qui a Matino è stata la mia prima esperienza tra i grandi ma fortunatamente ho trovato un mister ed un gruppo che mi hanno dato tanto sia dal punto di vista calcistico che umano. La vittoria del campionato di eccellenza è stata la coronazione di un sogno anche se purtroppo nell’ultimo periodo sono stato infortunato, ma è stato bello stare a contatto con la squadra e poter fare gli ultimi minuti della finale.
Juan Salguero: Provo delle sensazioni di felicità e gratitudine, ma soprattutto sono orgoglioso di far parte di questo gruppo, non solo perché abbiamo vinto, ma principalmente per come lo abbiamo fatto riuscendo ad uscire dalle difficoltà. Sono questi i momenti in cui si vede il carattere ed il valore delle persone. E lasciami ringraziare a ognuno, che sia da lontano o vicino, ci ha supportati e dirgli finalmente che questa vittoria è per loro!
Danilo Sandalo